“Anche se ad oggi non risultano casi di contagio da Covid-19 all’interno dei due allevamenti di visoni presenti in Emilia-Romagna, crediamo che sia necessario che la Regione chieda alle Ausl di attuare dei controlli specifici su queste realtà. Serve screening ad hoc visto che i dati che arrivano dagli altri allevamenti in Europa ci dicono che il virus nei visoni è già mutato e che una sua ulteriore diffusione potrebbe mettere a rischio anche l’efficacia del vaccino che tutti stiamo aspettando”.
È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo che questa mattina la giunta regionale ha risposto a un question time presentato dalla stessa consigliera sul caso dei contagi da Covid-19 all’interno degli allevamenti di visoni. “L’assessore Donini nella sua risposta ha spiegato come ad oggi non siano ancora state riscontrate criticità all’interno dei due allevamenti di Galeata e Ravenna ma questo dato non può bastare – spiega Silvia Piccinini – soprattutto perché non deriva da uno screening preciso effettuato su questa tipologia di allevamenti. Alla luce di quanto sta accadendo in Europa, con la Danimarca costretta ad abbattere oltre 15 milioni di visoni, è necessario che anche in Emilia-Romagna si avviino dei controlli specifici che vadano oltre ai protocolli seguiti per gli altri allevamenti. Non dobbiamo creare allarmismo ma nemmeno sottovalutare eventuali rischi visto che il virus nei visoni è già mutato e potrebbe anche mettere a repentaglio l’efficacia del vaccino che ormai vediamo all’orizzonte”. Soddisfatta invece la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle per l’impegno preso dalla Regione per la chiusura degli allevamenti dei visoni. “Apprezziamo le parole dell’assessore Donini che si è detto completamento d’accordo con noi nel ritenere queste strutture un luogo da Medioevo dove vengono portate avanti terribili violenze nei confronti di questi animali con il solo scopo di fare delle pellicce. Adesso speriamo che si possa aprire un percorso, d’intesa anche con il Governo e il Ministero della Salute, per arrivare nel più breve tempo possibile alla loro chiusura” conclude Silvia Piccinini.