“La Regione si costituisca parte civile in tutti quei procedimenti giudiziari che riguardano vittime di un femminicidio o di gravi aggressioni nei confronti delle donne. Bisogna introdurre un meccanismo che renda automatica questa procedura. Sarebbe un segnale importante e una presa di posizione netta davanti a un fenomeno che purtroppo anche in Emilia-Romagna sta assumendo contorni preoccupanti”. È questa la proposta di Giulia Gibertoni dopo gli episodi di violenza che hanno visto come vittime due donne a Rimini e a Bologna.
“Bene ha fatto il presidente Bonaccini subito dopo l’aggressione subìta da Gessica Notaro ad annunciare la volontà della Regione di costituirsi parte civile nell’eventuale processo a carico del responsabile – spiega Giulia Gibertoni – È necessario però che questa presa di posizione molto netta, e di totale ripudio della violenza, diventi una costante in Emilia-Romagna. Solo lo scorso anno, secondo i dati raccolti dal Coordinamento regionale dei centri antiviolenza, ci sono stati 11 femminicidi e 4 tentativi di aggressione. Ecco perché chiediamo che la costituzione di parte civile diventi automatica davanti ad un procedimento giudiziario di quel tipo. Sarebbe un segnale forte a testimonianza dell’impegno della Regione nella lotta contro la violenza sulle donne e, soprattutto, non lascerebbe una decisione di questo tipo in balìa della discrezionalità soggettiva o all’attenzione, o meno, dei media ai singoli casi”.
Una posizione che Giulia Gibertoni ha sottolineato anche in una interrogazione rivolta alla Giunta proprio per chiedere che la Regione, attuando quanto annunciato dal presidente Bonaccini nei giorni scorsi, avvii la costituzione di parte civile nell’eventuale procedimento penale a carico del responsabile del grave episodio di violenza contro Gessica Notaro avvenuto a Rimini la scorsa settimana.