Una nuova Tac di ultima generazione, donata da una onlus con l’impegno dei cittadini, non completamente utilizzata a causa della mancanza di personale che è costretto a sostenere turni sempre più massacranti. È questa la situazione presente all’ospedale di Vergato, sull’Appennino bolognese, in particolar modo all’interno del reparto di Radiologia: a rivelarlo è Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, che ha presentato una interrogazione alla Giunta per chiedere di intervenire al più presto per garantire che le prestazioni sanitarie siano erogate nel modo più corretto possibile.
“La situazione presente a Vergato è di assoluta emergenza – spiega Silvia Piccinini – Da mesi ormai i sindacati denunciano le condizioni di estrema criticità con le quali i tecnici di radiologia sono costretti convivere. In pratica queste persone svolgono il proprio lavoro come se fossero in continua emergenza e trasformando il proprio servizio in una vera e propria ‘guardia attiva’, ovviamente non previsto dal loro contratto”.
Un danno per i lavoratori che si va a sommare alla beffa dell’intero reparto di non poter sfruttare al meglio una nuova TAC, donata dall’associazione “Onlus per la Vita” ormai più di un anno fa e che ad oggi ha funzionato a singhiozzo a causa proprio della mancanza di personale. “Si tratta di un macchinario del costo di 236mila euro, donato all’ospedale con i soldi dei cittadini e per la quale è stata anche predisposta un’area di oltre 120 metri quadrati dove collocare la sala comandi che è costata più di 100mila euro, 50 dei quali a carico dell’Asl di Bologna – aggiunge la consigliera del M5S – Venire a sapere che questo macchinario è praticamente inutilizzato perché non c’è personale a sufficienza per farlo funzionare è un paradosso incredibile. Per questo abbiamo presentato una interrogazione per chiedere che si faccia luce al più presto su questa vicenda”.
Per la consigliera Piccinini la situazione del reparto di radiologia di Vergato dovrebbe essere risolta al più presto e il fatto che l’Asl rifiuti ormai da tempo qualsiasi tipo di confronto con i sindacati su questo tema non può che porre più di un interrogativo. “Visto che i problemi sono talmente tanti evidenti e sotto gli occhi di tutti – conclude la Piccinini – non capiamo perché l’Asl continui a far finta di niente. A meno che, non cercare di migliorare la situazione, sia frutto di una chiara volontà politica di depotenziare gradualmente la struttura e quindi spingere i cittadini a rivolgersi a strutture private accreditate, da anni in costante aumento, per poter svolgere le prestazioni. La Giunta e l’assessore Venturi intervengano al più presto. Noi ci batteremo con le unghie e con i denti affinché il nostro Appennino non perda, nel giro di pochissimo tempo, l’ennesimo tassello sul fronte ospedaliero”.