Una commissione regionale d’inchiesta amministrativa sui lavori della Variante di Valico. È la richiesta contenuta in una interrogazione che la consigliera regionale del M5S Silvia Piccinini depositerà nei prossimi giorni e che prende spunto dall’ennesimo problema che si è verificato a ridosso dei cantieri dell’opera autostradale che affiancherà la vecchia A1 tra Bologna e Firenze.
“Nei giorni scorsi abbiamo appreso che la Procura della Repubblica di Bologna avrebbe aperto un’inchiesta sui cedimenti avvenuti in un tratto della Variante di Valico a Rioveggio in prossimità del viadotto Casino pare dovuto a un’errata esecuzione dei lavori previsti da parte dell’impresa appaltatrice – spiega Silvia Piccinini – Si tratta dell’ennesimo problema strutturale che si verifica sui cantieri di un’opera che sta arrecando un danno enorme al territorio oltre che alle casse pubbliche visto che dai 3,5 miliardi di euro preventivati oggi si stima che il costo complessivo della Variante non potrà di certo essere inferiore ai 7 miliardi”.
Quello di Rioveggio è solo l’ultimo di una serie di problemi e cedimenti strutturali che hanno interessato le zone a ridosso dei cantieri della Variante: dalla frana di Ripoli a quella registrata a Monzuno dove la galleria Sparvo ha dovuto essere blindata internamente con degli anelli in acciaio perché un’altra frana aveva iniziato a spaccare la copertura in cemento mentre sul lato toscano un’inchiesta giudiziaria per presunti reati ambientali è sfociata in un processo, bloccando i lavori per molto tempo, l’inchiesta ha portato la Procura di Firenze a chiedere il rinvio a giudizio di 20 persone per reati ambientali.
“Crediamo che ci siano elementi a sufficienza per poter istituire una commissione regionale d’inchiesta amministrativa per poter ricostruire le procedure seguite per realizzare l’opera – conclude Silvia Piccinini – anche esaminando gli atti progettuali e di collaudo, al fine di esercitare le opportune azioni civili nei confronti dei soggetti eventualmente risultanti responsabili di errori o di condotte omissive, anche a supporto dell’attività investigativa delle Procure della Repubblica interessate”.