Valsamoggia, Gibertoni (M5S): “Opposizione sull’Aventino da un mese ma la Regione fa finta di niente”

“A quasi un mese dall’uscita dei consiglieri del M5S dal Consiglio comunale di Valsamoggia la Regione non ha ancora alzato un dito per cercare di ripristinare il rispetto delle regole democratiche all’interno del Comune. Un disinteresse inaudito davanti al quale però non abbiamo intenzione di restare indifferenti. Per questo abbiamo presentato una interrogazione che verrà discussa in Commissione e alla quale pretenderemo che si facciano seguire delle azioni concrete da parte della Regione”.

Giulia Gibertoni ha presentato una interrogazione sul caso della sospensione dal Consiglio comunale della Valsamoggia dei consiglieri d’opposizione in segno di protesta contro la deriva antidemocratica messa in atto dalla maggioranza PD. “Davanti a un fatto così grave è incredibile come la Regione non abbia fatto ancora assolutamente nulla – spiega Giulia Gibertoni – Un atteggiamento che aggrava ancor di più una situazione partita malissimo con il processo di fusione e proseguita ancora peggio con l’imbarazzante gestione della nuova amministrazione dal punto di vista del confronto democratico. Di fatto dopo aver avallato una fusione calata dall’alto che ha visto esprimersi solo un elettore su due e con ben due Comuni contrari adesso si continua a non far rispettare le regole democratiche lasciando che i consiglieri di opposizione non partecipino alla vita delle istituzioni, e debbano invece organizzare consigli di minoranza “in esilio” sotto forma di incontri aperti per informare i cittadini sulle questioni del loro territorio, come l’incontro di stasera sul caso dell’area di Muzzano, fuori dalle mura di un palazzo sempre più sordo e impermeabile. Una situazione ai confini della realtà ma che evidentemente in Valsamoggia è all’ordine del giorno”.

Per questo nella sua interrogazione Giulia Gibertoni invita la Regione ad avviare un tavolo tecnico di confronto per risolvere questa situazione, oltre che a prendere in esame una ulteriore modifica dell’attuale legge regionale sulle fusioni.