Vaccini Rimini, Sensoli (M5S): “Dalla Lorenzin solo allarmismo. I genitori vanno informati correttamente”

“Sui vaccini il ministro Lorenzin e l’assessore Venturi continuano a fare allarmismo. Come abbiamo più volte ribadito l’azione di contrasto al calo dei vaccini deve essere portata avanti attraverso una informazione seria e scrupolosa, non con minacce e metodi coercitivi che genereranno solo l’effetto contrario”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, dopo l’intervento del ministro Lorenzin nella trasmissione tv Otto e Mezzo di La7.

“Il ministro nella sua intervista in cui cita il caso di Rimini, dove ha sede anche del Comitato Comilva noto per la sua posizione di contrarietà alle vaccinazioni, rischia di confondere ancora di più le acque su questo tema visto che parla di morbillo che non è tra i vaccini obbligatori. Così si fa allarmismo sociale e non si aiuta le famiglie a capire – spiega Raffaelle Sensoli – Le nostra posizione è chiara: combattere il calo dei vaccini con metodi coercitivi è sbagliato. Non si può impedire l’iscrizione a scuola perché l’istruzione è un diritto tanto quanto la salute. L’assessore Venturi poi non può pretendere di default la segnalazione alla Procura, ci sono delle regole da seguire: la segnalazione arriva all’Asl che verifica che non ci sia incuria da parte dei genitori. In tale caso allora possono intervenire i servizi sociali ed eventualmente la procura o il tribunale per la tutela dei minori. Diversamente si procurano solo danni alle famiglie”.

Critiche anche nei confronti delle dichiarazioni del vicesindaco Lisi: “Lei afferma che si ricominciano a segnalare virus che non vedevamo da anni – aggiunge Raffaella Sensoli – ma di quali virus parla? In quali percentuali? Prima di fare allarmismo si dovrebbero divulgare dati precisi, non spot”. Il modello da seguire, secondo il M5S, è quello del Veneto dove si è cercato di rafforzare sia l’attività di counselling pre-vaccinale che le procedure di offerta attiva e di successiva chiamata in caso di mancata adesione. “Nei prossimi giorni chiederemo un’audizione in Commissione tecnici che hanno redatto il rapporto della Regione Veneto sui Determinanti del Rifiuto dell’Offerta Vaccinale – conclude Raffaella Sensoli – Un approccio serio al problema impone che si faccia la stessa cosa in Emilia Romagna, ovvero assicurare un’informazione corretta, lasciando poi la libertà di scelta consapevole ed intervenendo solo in casi di incuria o palese rischio di epidemia”.