Come annunciato nelle scorse settimane questa mattina Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S, ha presentato in Procura l’esposto sul caso degli hotel di lusso, massaggi e cene pagati ai giornalisti da APT con i fondi per la promozione turistica, caso già ribattezzato con il nome di “Vacanzopoli”. Si tratta di un faldone composto da quasi 100 pagine, più un cd multimediale, nella quale sono contenuti i dettagli delle spese, i nomi dei beneficiari e i servizi offerti da APT ai giornalisti italiani e stranieri negli anni che vanno dal 2014 al 2015.
“In questo modo abbiamo messo a disposizione dei magistrati tutto il materiale in nostro possesso, in modo tale che si possa fare finalmente luce su una vicenda che tanto ha fatto discutere quest’estate – spiega Raffaella Sensoli – All’interno del nostro esposto abbiamo evidenziato anche ulteriori anomalie rispetto a quelle emerse negli ultimi giorni, e che riguardano in particolare le cene e i pranzi svolti dall’ex capo ufficio stampa di APT, Fabio Grassi, oltre all’ospitalità (spesso anche di intere settimane) offerte a giornalisti che poi non hanno mai scritto articoli o mandato in onda servizi in tv. Su questi casi, che sono più di 10, abbiamo chiesto alla Procura di effettuare ulteriori accertamenti, come altre verifiche dovrebbero essere fatte sui soldi per esempio spesi per ospitare chi non era nemmeno un giornalista come il capo dello staff del direttore generale della RAI”. La consigliera regionale del M5S avrebbe poi voluto inserire all’interno dell’esposto anche i dati riguardanti gli educational tour svolti nel 2016 e quelli dal 2010 al 2013 proprio per fornire ai magistrati un quadro più completo possibile del caso.
“Nonostante avessimo chiesto questi dati ad APT all’inizio di agosto, purtroppo ad oggi non abbiamo avuto il piacere di visionarli perché la Regione soltanto qualche giorno fa ci ha comunicato che saranno disponibili solo in autunno – aggiunge Raffaella Sensoli – Un ritardo a nostro avviso assolutamente ingiustificato visto che lo stesso assessore Corsini, dopo lo scoppio dello scandalo, aveva invocato un’indagine interna immediata. Evidentemente, se dopo più di un mese nessuno è ancora in possesso di questi dati, presupponiamo che questa indagine non solo non abbia portato a nessun risultato ma che non sia nemmeno mai partita. Non vorremmo che questi elenchi ci fossero recapitati, guarda caso, dopo lo svolgimento del referendum costituzionale del prossimo autunno, riproponendo così lo stesso modus operandi che ci permise di visionare le prime liste degli educational tour con un ritardo di cinque mesi e solo dopo le ultime elezioni amministrative. Ma se l’esposto di oggi riguarda gli aspetti che possono esser oggetto di indagine, il dato politico evidente è quello dell’assenza di controlli sull’attività dei promotour e di una promozione turistica connotata da favoritismi: soldi spesi male e sottratti al turismo”. Nei prossimi giorni il contenuto dell’esposto presentato questa mattina sarà recapitato anche alla Corte dei Conti e all’ANAC.
Vacanzopoli: lo scandalo APT raccontato da Raffaella Sensoli