Un tweet con un linguaggio totalmente inappropriato e che fa riferimento alla possibile malattia di un bambino, il tutto rivolto a un genitore nel bel mezzo di una discussione sui vaccini su Twitter. È quello che ha visto protagonista Alice Pignatti, la cesenate che nel 2015 lanciò una petizione per chiedere l’obbligo vaccinale all’asilo nido e che l’anno scorso venne scelta dall’Ausl di Bologna (con un bando pubblico a cui fu la sola a partecipare) per gestire sui social network una campagna informativa proprio sui vaccini.
Ad occuparsi del caso è Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, che già lo scorso anno aveva sollevato più di un dubbio sull’opportunità di affidare alla stessa Pignatti un incarico piuttosto delicato visti i rapporti spesso molto tesi con quei genitori ancora scettici nei confronti delle vaccinazioni. Questa volta la consigliera regionale del M5S ha segnalato il caso all’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi con una lettera chiedendo, nel caso che il tweet incriminato fosse confermato, di sospendere l’incarico affidato alla Pignatti.
“Quello che speriamo è che il tweet in realtà sia un fake e che quelle parole non siano effettivamente state scritte dalla Pignatti – spiega Raffaella Sensoli – Augurare a un papà o a una mamma di vedere il proprio figlio moribondo è un’espressione inaccettabile in ogni caso, ma lo è ancora di più se a pronunciarla è chi è pagata dalle istituzioni per portare avanti proprio sui social network una campagna informativa sui vaccini. Purtroppo non ci piace sottolinearlo ma, quando lo scorso anno sottolineammo la totale inopportunità dell’assegnazione di quest’incarico, evidentemente avevamo ragione da vendere. Ecco perché – conclude Raffaella Sensoli – abbiamo chiesto alla Regione di avviare le necessarie verifiche sull’autenticità di questo tweet e successivamente di prendere le decisioni del caso. Una sospensione dall’incarico dell’AUSL di Bologna ci sembra davvero il minimo. Va anche sottolineato che la Regione ha da poco approvato una risoluzione che riguardava proprio del linguaggio dei social network e dell’odio che spesso viene generato da esso. E il tweet della Pignatti, se dovesse essere confermato, rispecchia totalmente tutto quello che le istituzioni dovrebbero rifiutare e combattere”.