Rami, tronchi d’albero, sterpaglie e detriti. C’è di tutto alle porte di ingresso del Chiavicone d’Idice, la struttura idraulica realizzata alla confluenza del torrente Idice con il fiume Reno nel comune di Argenta, in provincia di Ferrara. Una barriera, quasi una diga, che mette a serio rischio la sicurezza idraulica della zona visto che, a causa della mancata manutenzione, il rischio di esondazione si fa sempre più altro, soprattutto in caso di improvvisi temporali.
A rivelarlo è la consigliera del M5S Raffaella Sensoli che ha presentato, su segnalazione del M5S di Argenta e del capogruppo in Comune Luca Bertaccini, una interrogazione sul caso chiedendo alla Giunta di provvedere urgentemente all’opera di pulizia dell’accumulo di materiali. “La situazione peggiora giorno dopo giorno – spiega l’esponente del M5S – Sporcizia, detriti, sterpaglie, rami e interi pezzi di albero continuano a depositarsi tra le porte vinciane del Chiavicone andando a formare una barriera che non permette all’acqua di scorrere naturalmente. Se non si provvede al più presto alla rimozione di questo materiale si annullerà lo scopo per il quale la struttura era stata realizzata, ovvero tenere sotto controllo la confluenza dell’Idice e il livello del fiume Reno. Per questo abbiamo chiesto alla Giunta di farsi carico al più presto di questi lavori”.
Una richiesta che arriva dopo l’incredibile balletto di responsabilità in atto tra la Bonifica Renana (che gestisce la struttura denominata Chiavicone) e la Regione (che attraverso l’Autorità di Bacino dovrebbe occuparsi della manutenzione del corso d’acqua) su chi debba fare cosa. “Gli effetti di questo immobilismo sono sotto gli occhi di tutti e stanno generando i primi problemi concreti – continua la consigliere regionale del M5S – Primo tra tutti c’è la situazione delle sponde del ponte Bastia, poco più in giù lungo il corso del Reno, dove a causa della continua erosione si sono registrati allagamenti che hanno interessato anche le case situate nell’immediate vicinanze. Se non si programma al più presto la manutenzione nelle prossime settimane, in autunno la situazione sarà ormai fuori controllo”.
Nell’interrogazione la consigliera Sensoli solleva anche dei dubbi sulla scelta ipotizzata di realizzare una briglia selettiva a circa 1 km a monte del Chiavicone in modo tale da intercettare il materiale fluttuante prima dell’arrivo alla struttura idraulica. “Una scelta – conclude la consigliera – che ci sembra assolutamente sbagliata visto che il materiale sarebbe comunque da rimuovere con una spesa del tutto simile se non superiore a quella che si potrebbe avere intervenendo in corrispondenza del Chiavicone che risulta servito da una viabilità adeguata per i mezzi d’opera”.