“L’assenza del direttore generale Tonini a quella che doveva essere una Commissione interamente incentrata sull’ASL unica della Romagna la dice lunga sulla voglia di dare delle risposte ai cittadini che ogni giorno denunciano problemi e disservizi. Evidentemente, dopo il no alla nostra richiesta di un’Assemblea straordinaria, in Regione è vietato parlare dell’ASL unica”.
È questo il commento di Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani, rispettivamente capogruppo e consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, al termine della Commissione Sanità che si è svolta questa mattina in Regione e che non ha visto, contrariamente a quanto era stato espressamente richiesto dal Movimento 5 Stelle, la partecipazione del direttore dell’ASL unica per la Romagna Marcello Tonini, né dell’Assessore Venturi.
“Si è trattato di un’assenza assordante, avvallata da meri cavilli burocratici, visto che era l’unico modo per rimandare ancora una volta il confronto sui problemi che riguardano l’ASL unica a ormai tre anni dalla sua nascita – spiega Raffaella Sensoli – Al suo posto i vertici sanitari hanno invece voluto parlare della riorganizzazione ospedaliera
Al dg Tonini avremmo voluto chiedere anche del famigerato progetto del novo ospedale di Cesena – aggiunge Andrea Bertani – Una struttura che al momento sembra esistere solo sulle pagine dei giornali visto che, nonostante il sindaco Lucchi e lo stesso Tonini, abbiano virtualmente già posato la prima pietra, gli uffici regionali ci hanno confermato che ancora non esiste nessun progetto, ma solo un gruppo di lavoro che ne sta valutando la fattibilità. Non vorremo che la contemporanea esultanza di Legacoop per questo progetto, sia un segnale che a qualcuno interessi più l’edilizia che la sanità in sé”. “Quello che è successo oggi è molto grave – conclude Raffaella Sensoli – perché per l’ennesima volta, dopo la nostra richiesta di un’Assemblea straordinaria sul tema, si è cercato di evitare di parlare dei tantissimi problemi che in questi tre anni ha generato l’ASL unica per la Romagna, a partire dai servizi erogati nelle case della salute, passando per i servizi sulla zona costiera, fino ad arrivare all’accorpamento dei primariati e verso i quali i cittadini attendano ancora delle risposte”.