Tutte le dichiarazioni anticipate di volontà, regolarmente depositate presso un Comune o un notaio, siano disponibili sia sulla tessera sanitaria che all’interno del Fasciolo sanitario elettronico personale. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità dell’Assemblea Legislativa, che ha presentato una risoluzione per impegnare la Giunta, in attesa che venga colmato il vuoto normativo a livello nazionale, ad introdurre importanti novità che aprano la strada verso l’attuazione di un testamento biologico anche in Emilia-Romagna.
“Crediamo che sia arrivato il momento che l’Assemblea si faccia carico di affrontare questo tema così importante attraverso l’applicazione di principi concreti – spiega la consigliera Sensoli – È una questione di libertà, ancor prima di civiltà, quella di poter decidere autonomamente sul proprio percorso di fine vita. Possibilità che esiste già da tempo in moltissimi Paesi del mondo e ma che da noi trova ancora resistenze assolutamente incomprensibili. Prima tra tutti l’ostinata opposizione del governo Renzi che, come dimostra il caso del Friuli dove ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge sul testamento biologico nonostante la guida della fedelissima Serracchiani, non ha nessuna intenzione di mettere in agenda questo tema fondamentale”.
Per questo il M5S ha scelto di chiedere l’introduzione di alcune principi che possano migliorare la situazione esistente, in attesa che a livello nazionale qualcosa si sblocchi anche grazie al lavoro dei parlamentari M5S che presto presenteranno un proprio progetto di legge. Nella risoluzione presentata dalla consigliera Sensoli, quindi, si chiede che sia data la possibilità a tutti i residenti in Emilia-Romagna registrare sulla tessera sanitaria personale, nonché all’interno del Fascicolo sanitario elettronico, la DAV (ovvero la dichiarazione anticipata di volontà) all’interno della quale ognuno è libero di esprimere la volontà, in caso di malattie che determinino una perdita di coscienza definibile come permanente ed irreversibile, di essere sottoposto o meno a trattamenti terapeutici comprese l’idratazione e l’alimentazione forzate e artificiali.
“Si tratta di dichiarazioni già sottoscritte da centinaia di cittadini e registrate nei Comuni o davanti a un notaio di fiducia – aggiunge la vicepresidente della Commissione Sanità – e che per questo crediamo sia giusto che siano evidenziate anche nei documenti sanitari ufficiali. È semplicemente assurdo che si continui ad ignorarle”. Nel documento, che verrà sottoposto al voto di tutte le forze politiche nelle prossime sedute dell’Assemblea Legislativa, si chiede anche che questo tipo di servizio venga attivato “presso tutti gli sportelli Asl e online” e che “alle strutture sanitarie regionali sia consentito l’accesso a questi documenti in caso di necessità”.