Una formazione più completa per gli operatori in modo da inserire i “tatuaggi medici” tra i servizi di assistenza ambulatoriale: è quanto chiede Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di una interrogazione indirizzata alla Giunta.
“Il tatuaggio con finalità mediche e la dermopigmentazione correttiva costituiscono la punta di diamante di un intero settore e potrebbero rappresentare il punto di riferimento per tutti gli operatori e produttori che hanno a che fare con tatuaggi e trucco permanente – spiega Silvia Piccinini – Questo tipo di tatuaggi, infatti, vengono utilizzati soprattutto da persone che hanno subìto interventi importanti o a seguito di cicli di chemioterapia, trasformando così i clienti in veri e propri pazienti. Per questo, a nostro avviso, serve una maggiore attenzione per i livelli di sicurezza, puntando sulla formazione degli operatori”.
Nella sua interrogazione la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle ricorda come attualmente in Emilia-Romagna la formazione specifica per poter esercitare questo lavoro è di circa 15 ore, numero molto inferiore rispetto ad altre realtà dove è necessaria una formazione di quasi 300.
“Per questo chiediamo che la Regione si impegni a migliorare la formazione degli operatori prevedendo apposite linee guida dedicate al tatuaggio con finalità mediche, prevedendo così il riconoscimento della figura del tatuatore, a garanzia della necessaria professionalità nel rapporto tra cliente/paziente – conclude Silvia Piccinini – Un’opportunità che quindi potrebbe aprire la strada anche per il riconoscimento all’interno del LEA (i livelli essenziali di assistenza) di interventi come il tatuaggio della cornea o la pigmentazione dell’areola-capezzolo tra quelli garantiti dall’assistenza specialistica ambulatoriale”.