Silvia Piccinini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, ha depositato l’esposto sulla tassa “illegale” sulle tombe di famiglia che quattro Comuni del Bolognese (Anzola, Calderara di Reno, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese) hanno fatto pagare ingiustamente per anni ai propri cittadini. Questa mattina la consigliera regionale si è presentata nella caserma dei Carabinieri di via Vascelli, a Bologna, per depositare il plico contenente tutti i documenti relativi all’esposto che cerca di fare luce sulla tassa che riguarda la manutenzione delle parti comuni dei cimiteri. “Un canone letteralmente inventato nel 2011 da quattro amministrazioni comunali, tutte a guida Pd, e che anche secondo il parere della Regione non è assolutamente dovuto – spiega Silvia Piccinini – Nessuna legge o regolamento prevede il pagamento di questa tassa, che di fatto garantisce un utile di esercizio costante al socio privato entrato nella società Virgilio e a cui erano stati affidati i servizi cimiteriali”.
Il canone, infatti, venne posto a carico dei concessionari di manufatti sepolcrali concessi in perpetuo, nella misura iniziale di 35 euro all’anno, e sarebbe dovuto arrivare fino a 60 euro da pagare ogni anno e per l’eternità. Solo per il Comune di Calderara, quello guidato dal sindaco Irene Priolo, oggi anche assessore alla mobilità del Comune di Bologna ed anche l’unico che insiste insieme con San Giovanni a continuare a chiedere questo assurdo canone, si tratta di più di 40mila euro incassati ogni anno. “Una cifra del tutto illegittima visto che come ha specificato anche la Regione, rispondendo a una nostra interrogazione, il Regolamento regionale citato dai Comuni non ha nulla a che fare con il canone di manutenzione stabilito dai Comuni e che al più prevedrebbe una partecipazione a spese straordinarie, quindi questa tassa non è dovuta, in quanto non esiste alcuna norma che lo preveda. Per questo – conclude Silvia Piccinini – abbiamo presentato un esposto alla Procura per cercare di rendere giustizia a tutti quei cittadini che per anni hanno protestato invano contro quello che è un vero e proprio sopruso”.
il video denuncia