“Sull’opportunità di sospendere o meno il vitalizio a Duccio Campagnoli la Regione ha chiesto un parere sia alla Corte dei Conti che all’Autorità Nazionale Anticorruzione. E tutto questo solo grazie al nostro interessamento alla vicenda”. A rivelarlo è Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, che ritorna così sul caso dell’assegno da oltre 4mila euro che l’attuale presidente di BolognaFiere percepisce dall’Assemblea Legislativa grazie al suo passato da consigliere regionale prima e assessore alle Attività Produttive poi. Un assegno che, come chiesto dal M5S, dovrebbe essere sospeso visto che Campagnoli ricopre una carica di un ente pubblico/privato su sostanziale designazione proprio della Regione.
“Evidentemente la nostra convinzione, che si basa sulle norme che si è data l’Assemblea sull’erogazione dei vitalizi, non è poi così campata in aria visto che gli uffici regionali hanno avuto la necessità di chiedere un parere sul caso alla Corte dei Conti e addirittura all’Autorità Anticorruzione – spiega Silvia Piccinini – A questo punto aspettiamo di conoscere questi pareri, convinti che il conflitto di interessi sia evidente e sotto gli occhi di tutti, anche perché concedere un vitalizio a un nominato dello stesso ente è quantomeno inopportuno. D’altronde non si può continuare ad ignorare una situazione che è confermata anche dagli ultimi avvenimenti che hanno riguardo proprio la Fiera e il coinvolgimento economico sempre più diretto da parte della Regione”.
Nel mirino del M5S, infatti, ci sono anche i 5 milioni di euro con cui Viale Aldo Moro ha partecipato alla ricapitalizzazione della Fiera. “Mentre cerchiamo di fare chiarezza sui vitalizi percepiti dal presidente Duccio Campagnoli, scopriamo che Regione e Comune, con 5 milioni a testa, si sono impegnati ad investire sul tanto discusso allargamento dell’area fieristica di Bologna. Investimento al buio su un settore in crisi storica ma soprattutto in contesto sbagliato – aggiungono Massimo Bugani e Marco Piazza, rispettivamente capogruppo e consigliere comunale del M5S a Bologna – Prima di investire nuovi capitali bisogna cambiare il presidente. I bilanci sono in costante calo da anni. È solo crisi del settore o colpa della gestione? Tra l’altro oggi è stata annullata a sorpresa una commissione in Comune che avrebbe dovuto dare molte risposte in merito. Investire in un allargamento della Fiera per un solo evento è rischiosissimo. Perché non è stato fatto nulla prima per non perdere Lineapelle e Motorshow? La prima cosa da fare (non ci stanchiamo di ripeterlo!) è superare la follia del policentrismo voluto da Errani. Non è sostenibile che in Emilia-Romagna ci siano innumerevoli poli fieristici che si contendono un mercato sempre più magro facendosi concorrenza a suon di soldi pubblici. Peraltro dello stesso azionista che, se fosse un privato, sarebbe tacciato di schizofrenia”.
“Serve una politica coraggiosa che prima di tutto decida quali sono i poli fieristici su cui puntare (massimo 2) e che investa su quello nel contempo avviando un piano di riconversione degli altri – concludono i tre esponenti del M5S – Prima si recuperi credibilità attraverso una nuova dirigenza e poi si valuti un investimento del genere”.