“Con il ricorso al Tar da parte del Governo contro la delibera della Regione sul fine vita la destra si accanisce contro chi soffre ed è disposta a negare l’ennesimo diritto ai cittadini della nostra regione. Ieri è toccato al diritto all’aborto, oggi al suicidio medicalmente assistito. Così si riporta l’Italia al Medioevo”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, in merito alla notizia del deposito di un ricorso del Governo contro la Regione Emilia-Romagna, e in particolare contro la direzione sanitaria Salute della persona, per chiedere l’annullamento delle delibere di Giunta che hanno dato attuazione al suicidio medicalmente assistito.
“Si tratta di una battaglia chiaramente elettorale sulla pelle di chi soffre e ciò è inaccettabile – aggiunge Silvia Piccinini – Anche se le delibere emanate dalla Giunta rappresentavano un piccolo passo in avanti rispetto al passato, come abbiamo sempre sostenuto l’unica strada da percorrere per poter affermare il sacrosanto diritto al fine vita in Emilia-Romagna deve essere l’approvazione di una legge regionale che ricalchi almeno la sentenza della Corte Costituzionale. In mancanza di una legge nazionale il diritto al suicidio medicalmente assistito non può rimanere in balìa di una destra retrograda, che punisce i malati in condizione di accedere al fine vita, anche nella loro dignità. Non possiamo permettere che qualcuno giochi questa pericolosa partita sulla pelle dei cittadini” conclude la capogruppo regionale M5S.