“La sicurezza sul lavoro non è un obiettivo da raggiungere una tantum, ma è un impegno costante, che richiede vigilanza continua, formazione e una cultura della prevenzione che sia radicata nella società. Serve poi però che qualche forma di responsabilità sia a carico anche del committente o dell’azienda appaltante, e questo credo sia un nodo che vada assolutamente affrontato magari aprendo anche un focus specifico sul settore energetico così come la Regione ha fatto con i settori della logistica e dell’edilizia”. È quanto chiede Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla strage alla centrale idroelettrica di Bargi oggetto di un question time in Assemblea Legislativa presentato dalla stessa consigliera M5S.
“Anche se spetterà alla magistratura individuare eventuali responsabilità specifiche, crediamo che la politica abbia il dovere di agire per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro a partire proprio dalle aziende di proprietà pubblica, in questo caso a partecipazione statale come nel caso di Suviana, che spesso e volentieri esternalizzano attività fondamentali e strategiche – spiega Silvia Piccinini – Questo vale ancora di più per il settore energetico dove purtroppo sono molteplici le cause d’infortuni: gli impianti e le installazioni che non presentano una sufficiente protezione da folgorazione, i cavi sotto tensione non isolati o non adeguatamente segnalati, il non rispetto della distanza di sicurezza dei sistemi sotto attenzione, il cattivo stato di macchinari e strumentazione”.
A questo proposito la capogruppo regionale M5S ha citato i dati del quarto trimestre gennaio-dicembre 2023 contenuti nel bollettino INAIL che riguardano l’Emilia-Romagna e che vedono le denunce per infortunio con esito mortale aumentate del 3,4 per cento. “Visto che anche davanti a questi numeri la Regione ha firmato un protocollo con INAIL nel 2023 con un focus appunto sulla logistica, sull’edilizia, sull’agricoltura – aggiunge la capogruppo regionale M5S – crediamo che sia necessario anche estenderlo al settore energetico, visto che si tratta di un settore in forte in espansione e che merita di essere monitorato. Anche per evitare che quello che è successo a Bargi non accada mai più e che quel luogo diventi un simbolo di ripartenza e di lavoro buono e sicuro, quello che non uccide e quello che tutela i lavoratori da rischi e pericoli” conclude Silvia Piccinini.