“Le spiagge libere in tutta la provincia di Rimini, come nel resto della Riviera, sono ampiamente sottodimensionate anche rispetto a quanto previsto dalle norme regionali. Ecco perché l’idea del Comune, che vorrebbe piazzare per l’ennesimo anno la Summer Beach Arena nella zona del porto, è pessima visto che quello stesso spazio dovrebbe essere libero e disponibile per l’accesso di tutti”. Giulia Gibertoni e Raffaella Sensoli hanno presentato una interrogazione sul caso della progressiva diminuzione di spiagge libere presenti sul litorale emiliano-romagnolo, con particolare riferimento anche all’allestimento per la prossima estate della Summer Beach Arena che dovrebbe sorgere nei pressi di piazzale Boscovich e per la quale l’amministrazione ha pubblicato anche un avviso pubblico.
“Il Comune di Rimini da tempo ormai ha aperto le porte all’occupazione privata delle residue spiagge libere, venendo così sempre meno alla loro necessaria tutela che ne garantisca una loro piena fruizione nell’interesse collettivo – spiega Giulia Gibertoni – Nel caso specifico, ma se ne potrebbero citare anche altri, gli effetti di questo tipo di iniziative sono stati che le spiagge libere nel Riminese, già ridotte al 3,5% del totale, nonostante l’ordinamento regionali indichi chiaramente un obiettivo del 20%, risultano occupate per mesi da eventi che ne dimezzano la già scarsa superficie utilizzabile, pregiudicandone così la loro piena fruibilità da parte di turisti e residenti”.
“Già nella edizione dello scorso anno della Summer Beach Arena ci sono state molte proteste e lamentele da parte di chi frequenta la spiaggia nei pressi del porto canale – aggiunge Raffaella Sensoli – proprio a causa dell’occupazione di una parte consistente della spiaggia per far nascere in un vero e proprio villaggio con palco, struttura di ristorazione e servizi igienici. Per non parlare delle condizioni con cui la spiaggia appariva il giorno dopo la fine della manifestazione con tantissimi rifiuti da raccogliere e una fila interminabile di bagni chimici abbandonati nel bel mezzo della spiaggia libera”.
Ecco perché nella loro interrogazione Giulia Gibertoni e Raffaella Sensoli chiedono alla Regione di intervenire visto che l’iniziativa del Comune è solo l’ultima in ordine di tempo che va in aperto contrasto con le normative regionali. “Crediamo sia necessario fissare dei limiti minimi inderogabili sul tema delle spiagge libere – conclude Gibertoni – Limiti che garantiscano la libera e piena fruizione delle stesse a tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna, nonché ai turisti che visitano il nostro territorio regionale”.