“Il bando destinato ai Comuni per l’acquisto di monopattini elettrici è un’ottima notizia. Siamo soddisfatti che la Regione abbia accolto la nostra proposta di puntare con decisione sullo sviluppo della micromobilità elettrica già dai prossimi mesi, quando con la riapertura di molte attività economiche sarà necessario limitare il più possibile gli spostamenti in auto. Restiamo però molto scettici sulle modalità con le quali la Giunta vuole formare l’annunciata task force per la ripartenza, visto che l’assessore Priolo non ha risposto chiaramente alla nostra richiesta di coinvolgere esperti del campo ambientale”.
È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo la risposta fornita dall’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo, al question time che si è svolto in apertura della seduta pomeridiana dell’Assemblea Legislativa.
“Bene che la Regione voglia investire sulla micromobilità e per questo siamo molto soddisfatti che la nostra idea di agevolare la diffusione dei monopattini elettrici sia stata accolta – ha commentato Silvia Piccinini – Restano però ancora alcune zone d’ombra riguardo al grado di sostenibilità ambientale che la Giunta vuole dare alla ripartenza dopo il lockdown. Non riusciamo a capire il perché, per esempio, ci si ostini a non voler allargare il gruppo di esperti che dovrà affiancare la Regione per delineare le fasi della ripartenza anche ad esperti di medicina ambientale e del campo ambientale in genere visto che oggi dall’assessore Priolo non abbiamo avuto nessuna risposta nonostante le nostre sollecitazioni. Così come non riusciamo a capire il perché la Regione continui a sminuire gli studi su smog e virus portati avanti, e ampiamente documentati, dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) tanto da etichettarli quasi come una posizione di parte e ribadendo che la Regione si sta muovendo grazie a un gruppo di lavoro autonomo per portare avanti degli studi definiti come ‘terzi’. Si tratta – conclude la capogruppo regionale M5S – di una posizione che non condividiamo (sappiamo benissimo che ARPAE non si può definire ente super partes) e che soprattutto sminuisce il prezioso lavoro di ricercatori e studiosi, peraltro anche del nostro territorio, evidentemente solo perché le conclusioni alle quali sono arrivati esigono provvedimenti immediati che certa politica continua a voler prendere a parole e a rimandare nei fatti”.