No all’utilizzo delle immagini riprese dai controllori dei bus che riguardano minori. A chiederlo è Giulia Gibertoni che ha presentato un’interrogazione in Regione dopo il caso delle ragazzine “fotografate” sui bus SETA a Modena per poter comminare loro una multa. “Si tratta di una procedura, oltre che altamente discutibile, completamente irrispettosa della tutela dei minori e della loro privacy – spiega Giulia Gibertoni – In primo luogo perché la fotografia, come qualsiasi altro elemento identificativo, è un dato personale e non può essere diffuso se non c’è l’autorizzazione del soggetto interessato che in questo caso non può essere certamente richiesto a chi non ha raggiunto la maggiore età. In più i minori godono di una tutela rafforzata anche da quanto stabilito dalla Convenzione sui diritti del fanciullo approvata nel 1989”.
Nella sua interrogazione Giulia Gibertoni poi pone l’accento anche sulla legittimità delle multe comminate a minorenni non in regola con i normali titoli di viaggio. “In caso di infrazione commessa da soggetto minorenne il verbale dev’essere intestato al titolare della patria potestà, quindi di solito il genitore, obbligato in solido al pagamento entro i termini previsti – aggiunge Giulia Gibertoni – Ogni altra forma utilizzata per la stesura dei verbali è da intendersi contro la legge. Ecco perché chiediamo che la Regione si occupi di questo caso chiedendo chiarezza a Seta e in più richiami le aziende del trasporto pubblico locale che utilizzano filmati e immagini per effettuare le dovute sanzioni per le violazioni ad adeguarsi alla normativa vigente, magari con l’adozione anche di linee guida, evitando di ledere i diritti sia dei minori che quelli dei rispettivi genitori”.