“Quanto emerge dalla lettura dell’Ordinanza Gip, che ha portato ad indagare 27 persone nell’ambito dell’inchiesta Angeli e Demoni, non è per noi un fulmine a ciel sereno. È una situazione gravissima che, come M5S, denunciamo da anni nel disinteresse totale della Giunta regionale. In Emilia-Romagna, sono tanti i precari che offrono, ogni giorno, servizi pubblici fondamentali in tutti i settori, in particolare nel sociale, che per evitare di vedersi interrotta la collaborazione sono costretti a mettere da parte la propria professionalità e dignità e seguire le indicazioni dei sovrapposti che non sempre lecite e non sempre in linea con l’interesse pubblico che dovrebbe guidare ogni loro atto”. Parole di Raffaella Sensoli, Vicepresidente della Commissione Politiche per la Salute della Assemblea legislativa della Regione.
“Tra questi precari vi sono anche assistenti sociali che operano in situazioni delicatissime ed avrebbero bisogno di una formazione specifica oltre alla piena valorizzazione dei loro saperi, professionisti che si prendono cura dei nostri familiari nel sistema sociosanitario regionale. Professionisti che, in alcuni casi come emerge dalla lettura dell’ordinanza del GIP, sono costretti a seguire la direzione loro indicata, e trascurare la direzione che la loro professionalità li suggerisce. Parliamo di precariato ormai divenuto quasi la regola, di una forma di precariato in perenne attesa che la politica si occupi di regolarizzare la loro posizione lavorativa e soggetti al ricatto” aggiunge Sensoli, commentando i contenuti delle dichiarazioni delle due psicologhe impiegate nel Servizi sociali della Unione dei Comuni della Val d’Enza.
“Il sistema dei servizi per l’infanzia emiliano romagnolo, pur essendo caratterizzato dall’operato di professionisti che lavorano con impegno e competenza al servizio delle fasce deboli della popolazione, non è esente da criticità come emerge dalla suddetta inchiesta e da altre vicende del passato, il precariato è una di queste criticità che la Regione volendo potrebbe risolvere. Chiediamo alla Giunta regionale di finirla di denunciare la questione della strumentalizzazione impropria, di questa situazione bisogna parlarne, discuterne e soprattutto trovare soluzioni. Si lavori per dare una risposta immediata ai tanti precari del nostro sistema sociosanitario affinché possano operare al meglio ed evitare ricatti inaccettabili. Non c’è bisogno di aspettare commissioni tecniche o d’inchiesta, queste soluzioni possono essere adottate da subito. La legislatura è al termine se la Giunta vuole dare un segnale positivo dia delle chiare indicazioni contro le esternalizzazioni di servizi, in particolare nei servizi sociosanitari ed educativi e stabilizzi il personale precario” conclude Sensoli.