“La Regione torni sui suoi passi e riveda la decisione di privare i bambini che soffrono di diabete dell’assistenza di un infermiere a scuola per la somministrazione dell’insulina”. È quanto chiede Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione dopo che lo scorso 2 settembre la Regione ha emanato una circolare per stabilire che la somministrazione di farmaci in contesti extra-familiari, educativi o scolastici a soggetti in età evolutiva con diabete di tipo 1 non debba richiedere la presenza di un professionista della salute, ma possa essere fatto da operatori non sanitari formati.
“Come hanno fatto notare alcune associazioni, in questo modo si privano dei bambini, malati cronici, di un’assistenza sanitaria adeguata durante l’orario scolastico per affidarsi alla buona volontà di insegnanti e collaboratori scolastici visto che ad oggi non c’è nessun obbligo di legge che preveda questa pratica nelle scuole – aggiunge Silvia Piccinini – Ecco perché serve che le AUSL di ciascun territorio prevedano degli accordi specifici in modo da costruire un modello che favorisca la presa in carico del bambino con patologia cronica, in particolare per i bambini affetti da diabete, anche per la frequentazione dei servizi educativi per l’infanzia, in cui medici e operatori della rete possano accompagnare il bambino e la sua famiglia nel cammino non facile di presa di coscienza della malattia e nelle pratiche burocratiche e assistenziali”.
Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle chiede di regolamentare, anche attraverso i necessari raccordi con l’Amministrazione scolastica e le AUSL, la somministrazione di farmaci per i bambini diabetici frequentanti i servizi educativi per l’infanzia, che necessitano di somministrazione improrogabile di insulina in orario scolastico, “garantendo un approccio omogeneo alla gestione degli interventi su tutto il territorio regionale e privilegiando soluzioni che diano la massima garanzia alla salute dei bambini diabetici ed evitando di far ricadere la responsabilità della somministrazione dei farmaci su insegnanti ed educatori” conclude Piccinini.