“Il pasticcio fatto sulla trasformazione da casa di riposo di Portico di Romagna a casa-albergo per anziani che ha fatto perdere 13 posti letto per gli anziani non autosufficienti del territorio è molto grave e dimostra tutto il disinteresse che chi amministra la nostra regione ha per le zone della montagna. Per questo chiediamo alla Regione di lavorare con l’AUSL affinché questi posti letti vengano riattivati al più presto”.
È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta in un’interrogazione presentata alla Giunta sul caso dell’ex casa di riposo di Portico di Romagna recentemente trasformata, su decisione dell’ASP locale, in una casa-albergo per anziani autosufficienti con capienza di 25 posti offerti al mercato privato.
“Trasformazione che ha comportato la scomparsa di 13 posti letto per non autosufficienti, obbligando gli anziani bisognosi del luogo a risiedere in strutture lontane da casa e costringendo le loro famiglie a spostamenti disagevoli se non, addirittura, a trovare residenza nelle città ospitanti, per garantire la necessaria vicinanza – spiega Andrea Bertani – Sulla causa che ha portato a questo disagio c’è stato un rimpallo di responsabilità tra il Comune e la Regione, con il primo che era convinto che non si potesse ottenere l’accreditamento della struttura, e la seconda che invece ha specificato come una richiesta del genere non fosse mai stata presentata. La verità è che l’Otap (l’organismo tecnico accreditamento provinciale) non è mai stato chiamato a verificare se la struttura di Portico avesse o meno le credenziali per essere accreditata. La decisione di eliminare i posti letto protetti, quindi, è stata presa nel Comitato di Distretto che raggruppa tutti i sindaci. Una decisione, quindi, politica”.
Per questo nella sua interrogazione il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di attivarsi con l’AUSL della Romagna affinché siano potenziati i servizi socio-sanitari per anziani, in particolare quelli per anziani non autosufficienti e, al fine di garantire loro la cura nei luoghi di residenza, evitando quindi spostamenti dalle zone montane, e potenziando in particolare le strutture residenziali accreditate.
“In più crediamo che sia necessario che la Regione si relazioni con il Comune di Portico e la stessa AUSL, per vagliare soluzioni che permettano, anche tramite finanziamento da parte della Regione, la riattivazione dei 13 posti protetti finanziati dal sistema socio-sanitario regionale, adeguando la struttura agli standard necessari all’accreditamento – conclude Andrea Bertani – Se davvero si vogliono trasformare gli slogan in fatti quando si parla di tutela della nostra montagna è arrivato il momento di darsi da fare”.