No al depotenziamento del centro “il BeNe” dell’IRCCS Bellaria di Bologna dove, solo nel 2017, sono stati assistiti più di duemila pazienti colpiti da sclerosi multipla e da altre malattie neurologiche rare. È la richiesta contenuta in una risoluzione presentata da Raffaella Sensoli e Silvia Piccinini riguardo al futuro del Bellaria Neuroscienze, la struttura autorizzata per la diagnosi e cura delle sindromi riconosciute come malattie neurologiche rare e neuro immuni e per la quale si teme un depotenziamento.
“L’unicità di questo centro, oltre che dal suo riconoscimento a livello nazionale ed internazionale grazie alla collaborazione con altri importanti istituti di ricerca, è data dalla piena valorizzazione del concetto di presa in carico multidisciplinare, dalla fortissima riduzione delle liste d’attesa in rapporto alla gravità delle condizioni, dall’esperienza specifica maturata dai professionisti coinvolti, compenetrata da una profonda e costante partecipazione dei pazienti stessi alla vita del centro – spiegano Sensoli e Piccinini – Di recente però sembra che la definizione del Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA) non abbia tenuto conto dell’attività del Centro BeNe, che ha in carico 1300 pazienti, di fatto impedendogli una presa in carico compiuta di questi pazienti e privandolo della possibilità di accedere ed erogare farmaci di seconda fascia per la sclerosi multipla”. Un particolare che preoccupa e che attraverso la risoluzione presentata dal M5S ha come obiettivo quello di chiedere alla Regione un impegno concreto.
“Visto che la pianificazione ancora non definitiva della riorganizzazione dei servizi dell’AUSL di Bologna permette una riconsiderazione dell’importanza del centro e della necessità di dare continuità assistenziale ai pazienti già presi in carico, chiediamo alla Giunta di intervenire in questo senso – concludono Sensoli e Piccinini – innanzitutto riconoscendo ai suoi professionisti medici il ruolo di prescrittori autonomi di farmaci di seconda linea per la Sclerosi Multipla e avviando contestualmente il pieno riconoscimento del Centro il BeNe per le malattie neurologiche rare e neuro immuni”.