“La Regione attivi al più presto un tavolo di conciliazione per tutelare i cittadini emiliano-romagnoli coinvolti nello scandalo delle emissioni truccate della Volkswagen. Chi ha acquistato un’auto con una omologazione fuori legge ha il sacrosanto diritto di chiedere un risarcimento per il danno subito”. È questa la richiesta del gruppo regionale del M5S che ha presentato una interrogazione alla giunta (primo firmatario il consigliere Gian Luca Sassi) dopo lo scandalo che ha travolto l’azienda automobilistica tedesca riguardo alle emissioni taroccate.
“La Regione, attraverso la banca dati che deriva dal pagamento del bollo automobilistico, è in grado di conoscere quali e quante sono le auto coinvolte in questa vicenda e quindi risalire direttamente ai proprietari – spiega Gian Luca Sassi – Per questo chiediamo che si avvii al più presto un tavolo di conciliazione che provveda, oltre alla riomologazione del veicolo, a chiedere alle case automobilistiche coinvolte un risarcimento danni e una riduzione del prezzo di acquisto sostenuto dagli automobilisti”.
Per il M5S però esistono gli estremi affinché anche la Regione possa chiedere alla Volkswagen (ed eventualmente anche alle altre case produttrici coinvolte nello scandalo) un risarcimento. “Anche se l’inquinamento provocato dalle emissioni delle auto non è l’unica causa del pessimo stato dell’aria che respiriamo in Emilia-Romagna, aver barato sulla natura delle emissioni delle automobili messe in circolazione non abbia di certo abbassato il tasso di inquinamento atmosferico – aggiunge Sassi – Per questo crediamo ci siano gli estremi affinché anche la Regione possa aver diritto a un risarcimento. Può essere un monito anche per evitare casi simili in futuro: chi sbaglia deve essere abituato a pagare”. Per il M5S però lo scandalo Volkswagen deve suonare come un campanello d’allarme per la Giunta, chiamata a rivedere le proprie politiche sugli incentivi per l’acquisto di auto meno inquinanti.
“Troviamo sinceramente assurdo che la Regione non sia stata in grado di predisporre un efficace sistema di incentivi per limitare l’acquisto di veicoli inquinanti – concludono la capogruppo Giulia Gibertoni e i consiglieri Andrea Bertani, Silvia Piccinini e Raffaella Sensoli – Chi oggi vuole acquistare un’auto a metano ha diritto all’esenzione del pagamento del bollo solo se il veicolo è monovalente, il che limita e non di poco la platea che potrebbe usufruire di questo vantaggio. Così come insufficiente è il limite di 5 anni all’esenzione della tassa automobilistica per i veicoli elettrici. La nostra proposta è quella di estendere gli incentivi alle auto che non prevedono esclusivamente l’alimentazione a metano, e aumentare i limiti temporali per quelle elettriche”.