“La Regione deve pretendere che il bando dell’ASL di Bologna che ha assegnato una borsa di studio di 9mila euro ad Alice Pignatti per effettuare una campagna informativa sui vaccini venga annullato. Incarico che sembra cucito su misura, basato su criteri discutibili e che fanno acqua da tutte le parti. È paradossale che chi ha sempre sostenuto che l’informazione sui vaccini, soprattutto sul web, fosse egemonizzata tra stregoni ed esperti fai-da-te, richieda come criterio fondamentale per l’assegnazione di questo delicatissimo incarico una laurea in DAMS Arte, quando in passato e anche solo poche settimane prima, per operazioni simili erano stati effettuati bandi aperti ad altre Lauree, quali Scienze della Comunicazione”.
È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, riguardo al caso della borsa di studio assegnata dall’ASL di Bologna (con fondi regionali) ad Alice Pignatti, mamma di Cesena che nel 2015 lanciò una petizione per chiedere l’obbligo vaccinale all’asilo nido.
“Troviamo piuttosto singolare che l’ASL decida di assegnare un incarico così importante attraverso una borsa di studio, escludendo così tutti i professionisti che possono contare su una formazione specifica e scientifica sull’argomento – spiega Raffaella Sensoli – Senza contare poi che chi ha vinto il bando risulta essere laureata ben 14 anni fa. Singolare anche il fatto che non ci sia stata una reale selezione visto che al bando abbia risposto una sola persona. A meno che non fosse proprio questo l’intento. Tutte anomalie che di certo sollevano più di un dubbio sulla correttezza di questa procedura e che a nostro avviso merita un intervento della Regione che dovrebbe revocare l’incarico e di conseguenza annullare il bando”.
Per la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, che sul caso ha presentato questa mattina un question time in apertura della seduta dell’Assemblea Legislativa, la nomina di Alice Pignatti rischia anche di essere un boomerang per lo scopo che dovrebbe perseguire.
“Oggi è davanti agli occhi di tutti il clima di scontro che si è instaurato tra questa persona e i genitori che continuano ad avere dei dubbi sull’obbligo vaccinale – aggiunge Raffaella Sensoli – Clima dal quale ovviamente prendiamo le distanze e che condanniamo, ma che di fatto ha creato una sorta di muro invalicabile, fatto di offese reciproche, diffidenza e sospetti alimentati anche dal fatto che la stessa Pignatti sia politicamente ed apertamente schierata a fianco del PD. Per questo crediamo che il tema dell’informazione sui vaccini, per noi fondamentale e determinante, debba essere trattato certamente in altro modo, con l’attenzione che merita e non affidato a pseudo specialisti che si sono ritrovati cuciti addosso un bando a dir poco discutibile. Se la Regione, l’ASL e il PD volevano dare un riconoscimento all’impegno portato avanti dalla Pignatti sui vaccini c’erano altre strade da percorrere – conclude Raffaella Sensoli – non di certo quella di utilizzare i soldi pubblici per l’informazione sui vaccini”.