Tagliare i costi delle direzioni generali per potenziare gli organici degli operatori sanitari. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, contenuta in una interrogazione sull’emergenza occupazionale scattata dopo l’entrata in vigore della direttiva europea sull’orario e i turni di lavoro.
“Dalle comunicazioni di autorizzazione all’assunzione di nuovo personale degli ultimi anni, avanzate dalle Asl e dalle Aziende ospedaliere alla Regione per mettere in ordine gli organici che soffrivano già di carenza di personale da tempo, si è evidenziata una forte criticità che costringeva il personale a turni massacranti per consentire un certo livello di erogazione di servizi in termini quantitativi – spiega Raffaella Sensoli – Una conseguenza diretta di questa criticità degli organici sono l’impossibilità del rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e il rischio di esporre il personale ad errori determinati dal sovraccarico di lavoro. In conseguenza dell’applicazione della nuova normative europea, che conferma i limiti massimi di orario settimanale e giornaliero ed “ingessano” il sistema di gestione dei turni, è facile immaginare un’ulteriore contrazione dei servizi. Per questo crediamo che sia necessario trovare al più presto delle soluzioni, in particolare per quel che riguarda il reperimento di nuove risorse per assumere nuovo personale sanitario”.
Un esempio potrebbe essere quello della riduzione dei costi delle direzioni generali. “Solo quelle che fanno capo all’Area Metropolitana ci costano all’anno qualcosa come 1 milione e 870 mila euro – aggiunge Raffaella Sensoli – Con questa cifra potremmo assumere immediatamente 53 nuovi infermieri. Numeri che andrebbero moltiplicati per tutte le altre aree della regione che potrebbero far tirare una boccata d’ossigeno a tutto il sistema che, come anche i sindacati stanno denunciando, è ormai vicino al collasso. Crediamo che intervenire sul taglio degli stipendi da capogiro dei dirigenti sia necessario in questa fase – conclude Raffaella Sensoli – La Giunta deve avviare una riflessione seria su questo aspetto ed evitare che l’emergenza occupazionale provochi un ulteriore impoverimento qualitativo e quantitativo dei servizi offerti”.