“Se il Governo per i prossimi anni non deciderà di aumentare le risorse del fondo sanitario nazionale, gli effetti per la sanità emiliana-romagnola saranno estremamente negativi. In gioco c’è un modello, quello fondato sulla sanità pubblica, preso di mira da chi oggi non sta garantendo la copertura dei costi Covid e l’aumento delle spese energetiche, il tutto aggravato da un’inflazione galoppante e dalla mancanza di personale sanitario che peggiora la situazione dei pronto soccorso e delle liste di attesa che si allungano anziché ridursi. Una miscela esplosiva che, soprattutto dall’anno prossimo, ovvero da quando la Regione non potrà più attingere alle risorse del fondo vincolato, rischia di portare ad un aumento del ricorso alla sanità privata evidentemente auspicato dal Governo Meloni e dai consiglieri regionali del centrodestra, come qualcuno ha anche candidamente ammesso. E questo è estremamente preoccupante se si pensa che il ricorso a forme di sanità integrativa è in continuo aumento, un meccanismo che accentua e accentuerà sempre di più le diseguaglianze tra chi può permettersi di rivolgersi al privato e chi è costretto ad aspettare le lungaggini del sistema pubblico se lo Stato non aumenterà le risorse”.
È l’allarme lanciato dalla capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, Silvia Piccinini, che oggi pomeriggio è intervenuta durante l’audizione nelle commissioni Sanità e Bilancio degli assessori Raffaele Donini e Paolo Calvano sulla situazione organizzativa e finanziaria del sistema sanitario regionale. “Davanti a questo clima di profonda incertezza sulla qualità e sulla quantità delle prestazioni che il nostro servizio sanitario regionale sarà in grado di garantire da qui in avanti, infatti, il rischio è anche di un ulteriore e possibile ricorso ad esternalizzazioni. Si tratta di uno scenario che deve essere assolutamente evitato. Per questo ho presentato alcuni emendamenti alla risoluzione approvata oggi in Commissione per assicurare la salvaguardia della sanità pubblica ed evitare il ricorso al settore privato per la gestione dei servizi sanitari del nostro territorio” conclude Silvia Piccinini.