“L’attacco del PD bolognese all’assessore Venturi è la dimostrazione di ciò che diciamo da sempre, ovvero che la narrazione tutta rose e fiori dei traguardi raggiunti in sanità da Bonaccini e dalla sua giunta non corrisponde assolutamente alla realtà. Incredibile però che se ne accorgano solo ora. Ma se anche i loro compagni di partito storcono il naso vuole dire, come il MoVimento 5 Stelle ha sempre sostenuto, che ci sono state moltissime criticità. La verità è che si creato uno spaccato tra la rappresentazione che la Giunta ha dato delle cose fatte e la reale situazione della nostra sanità regionale”.
È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle recenti polemiche che hanno riguardato il ruolo dell’attuale assessore regionale alla sanità, Sergio Venturi. “In questi ultimi anni l’Assessore Venturi ha portato avanti un Piano sanitario regionale di riorganizzazione ospedaliera e delle Case della Salute che ci ha visto contrapposti in modo netto con due visioni politiche diametralmente opposte – spiega Silvia Piccinini – L’assessore in questi anni ha operato tagli a servizi e posti letto, facendoli passare come una riorganizzazione innovativa. In verità si è trattato di un percorso che ha depotenziato i servizi sanitari territoriali e gli ospedali, con un taglio di oltre 1500 posti letto e la trasformazione di numerosi ospedali di periferia nei cosiddetti ospedali di comunità. Ma c’è di più: per giudicare l’operato di Venturi, come dell’intera giunta targata PD, non si può non tenere conto della chiusura dei Punti nascita sotto i 500 parti, che potevano essere salvati come ben abbiamo argomentato nei nostri atti, tutti bocciati anche grazie alle indicazioni date dall’assessore stesso. Poi c’è il caso delle liste di attesa: la Giunta con toni trionfalistici dice che sono state azzerate. Basta però chiedere ai cittadini per capire che tutto ciò non corrisponde alla realtà. A Bologna, per esempio, chi oggi fosse impossibilitato a recarsi in un’altra struttura sanitaria dell’area metropolitana è costretto ad aspettare anche 12 mesi per una visita. Per non parlare dei tempi di attesa per ricoveri ed interventi chirurgici, anch’essi totalmente diversi da quelli pubblicizzati dall’assessore. Questi – conclude Silvia Piccinini – sono gli elementi su cui non si può che valutare negativamente l’operato dell’assessore Venturi, non di certo per la lotta per una poltrona, come invece fa il PD bolognese che, alla luce di quanto descritto, incredibilmente si sveglia solo ora e per una resa dei conti interna al partito. Noi ribadiamo ancora una volta che il tratto distintivo in sanità della maggioranza che governa la Regione è fatto di tagli e depotenziamenti. Una maggioranza che speriamo presto di ribaltare già a partire dalla prossima legislatura”.