“Sostenere, come ha fatto stamattina l’assessore Venturi, che i controlli del MEF sono stati semplice attività di routine non corrisponde alla realtà. Le stesse criticità, infatti, erano state rilevate già tempo fa dal collegio dei revisori e segnalate anche alla Regione. È arrivato il momento che a chi ha generato questo caos, ovvero il direttore generale dell’Ausl, venga chiesto conto di quanto fatto. I dipendenti, per molto meno, vengono sottoposti a procedimenti di discolpa”.
È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che questa mattina l’assessore regionale alla sanità, Sergio Venturi, ha risposto in aula ad un question time riguardo alla situazione dell’Ausl di Modena e al mancato pagamento dei premi di produttività a più di 4mila dipendenti del comparto sanitario.
“La Regione, che nei fatti ha commissariato l’Ausl di Modena ordinando lo sblocco del pagamento dei premi di produttività ai dipendenti, non può continuare a minimizzare quanto è successo, sostituendosi a responsabilità che stanno a capo della direzione generale – aggiunge Giulia Gibertoni – Nella risposta di questa mattina ci aspettavamo che la Regione facesse finalmente chiarezza sui punti che il Ministero ha evidenziato nell’ispezionare i conti dell’Ausl e invece ci siamo trovati davanti all’ennesimo muro di nebbia creato per non far capire cosa stia realmente succedendo ai conti dell’azienda sanitaria di Modena. Nessuna risposta, per esempio, ci è stata data sull’utilizzo del fondo di riequilibrio. Risorse che dovrebbero essere utilizzate a vantaggio di tutti i territori e non solo quindi dall’Ausl di Modena”.
“Dopo aver fatto patire per mesi i lavoratori, l’affermazione dell’assessore quando dice che l’obiettivo era liquidare le risorse ai lavoratori ci sembra assurdo, una mistificazione della realtà alla luce di quanto è successo in queste settimane che si è risolto solo oggi con la fine dello stato di agitazione dei lavoratori – conclude Giulia Gibertoni – Bisogna però che per questo colossale pasticcio ci sia qualcuno a doversene prendere la responsabilità. Basta giocare allo scaricabarile”.