Nel 2016 all’ASL non sono bastati oltre 7 milioni di euro per pagare gli straordinari maturati nell’anno precedente; nel 2017 le quasi 200.000 ore di straordinario fatte nel 2016 non sono state ancora regolarmente pagate. Nonostante questi numeri esorbitanti, sono state effettuate appena 18 assunzioni tra profili tecnici, infermieri e altri profili sanitari a fronte della necessità di almeno 110 operatori. Giulia Gibertoni ha presentato una interrogazione alla Giunta sulla situazione dell’ASL di Modena e in particolare sul blocco dei pagamenti degli straordinari per il personale sanitario per quel che riguarda il 2016.
“Solo l’anno scorso il personale dei 7 distretti territoriali e dei 5 ospedali della provincia ha accumulato la bellezza di 197mila ore di straordinario – spiega Giulia Gibertoni – Ore che il personale sanitario si aspettava venissero saldate ad aprile di quest’anno. Invece, con una decisione unilaterale, l’ASL ha deciso di sospendere la quasi totalità del pagamento degli straordinari limitandolo solo al 18% delle ore richieste per ogni singolo lavoratore e lasciando in sospeso il restante 82%. Si tratta di una decisione grave visto che non si tratta di richieste pretestuose ma che corrispondono ad effettive esigenze di servizio ed in quanto tali sono state di volta per volta e preventivamente autorizzate dal responsabile di struttura sanitaria. Senza contare che le 200mila ore di straordinario corrispondono all’assenza di 110 unità prevalentemente infermieristiche. L’estensione dell’orario lavorativo, con la richiesta di ulteriori straordinari, mette in evidenza che lo sforzo di produrre un maggior numero di prestazioni con lo stesso personale in servizio e la necessità di far quadrare i conti creano un inevitabile calo della qualità del servizio, nonostante il sacrificio e la dedizione degli stessi operatori. Una situazione a cui si deve assolutamente far fronte”.
Per questo nella sua interrogazione Giulia Gibertoni chiede alla Regione di sbloccare al più presto il pagamento degli straordinari maturati dal personale sanitario e, contestualmente, di dar attuazione a nuove assunzioni per garantire l’erogazione di servizi accettabili senza sovraccaricare il personale. “Dove sono finite le assunzioni che Bonaccini diceva di voler fare a fronte di liste d’attesa ancora lunghe soprattutto per i ricoveri e interventi chirurgici e non solo? – conclude Giulia Gibertoni – Questi dati dimostrano come, soprattutto a Modena, il sistema sanitario regionale sia in forte difficoltà e come riesca a garantire in alcune zone servizi adeguati solo grazie ai sacrifici di medici, infermieri e tecnici. Come se non bastasse, fin troppo spesso si vede un utilizzo di fondi per la sanità che sembra volto più a risollevare le sorti dell’edilizia, nonostante la presenza di numerosi immobili o reparti vuoti e inutilizzati che a correggere le criticità più essenziali per personale e pazienti”.