Sanità, l’Emilia-Romagna dovrà tagliare 173 milioni di euro: a rischio tutti i servizi essenziali

L'Emilia-Romagna dovrà tagliare 173 milioni di euro dalla sua spesa sanitaria
L’Emilia-Romagna dovrà tagliare 173 milioni di euro dalla sua spesa sanitaria

“Venturi e Bonaccini devono spiegare al più presto che effetto avrà il taglio di 173 milioni di euro alle casse del nostro sistema sanitario stabilito dal decreto Enti Locali che la Regione ha firmato senza battere ciglio. È da mesi ormai che stiamo aspettando il piano di riordino ma l’assessore Venturi continua a parlare solo a mezzo stampa, sbandierando il taglio delle liste di attesa con i laboratori aperti nei week end, quando non abbiamo personale sufficiente nemmeno a coprire i turni attuali e che è costretto a ore di straordinario pressoché insopportabili”.

È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità dell’Assemblea Legislativa dopo la pubblicazione dell’ammontare complessivo dei risparmi (2,3 miliardi di euro) che le Regioni dovranno attuare sulla spesa sanitaria. Tagli che per l’Emilia-Romagna ammontano a 173 milioni di euro e che secondo l’esponente del M5S avranno delle pesantissime ripercussioni sull’equilibrio del sistema sanitario regionale.

La tabella con gli importi dei tagli suddivisi per regioni
La tabella con gli importi dei tagli suddivisi per regioni

“Chi ha avvallato questo patto scellerato con il Governo lo ha fatto a cuor leggero senza pensare minimamente agli effetti che questa sforbiciata avrà sui servizi offerti ai cittadini e sulla qualità delle prestazioni – aggiunge Raffaella Sensoli – Nei giorni scorsi l’assessore Venturi ha dichiarato che in un modo o nell’altro la Regione andrà avanti ma noi non abbiamo ancora capito bene quale sarà il metodo utilizzato. Perché si continuano a fare proclami spot sui media senza avere ancora l’intero piano di riordino, all’interno del quale temiamo di trovare ulteriori depotenziamenti e chiusure di interi reparti? Il rischio è che a questa riduzione di risorse si sommi anche la scure di Bonaccini che si fa vanto di non aver aumentato le tasse, ma non dice dove reperirà le risorse a fronte dei tagli provenienti da Roma. Diventerebbe a quel punto una situazione insostenibile e che dobbiamo cercare di impedire con tutte le nostre forze”.

Per la consigliera del M5S “gli sprechi ci sono e vanno tolti, ma non sulla pelle dei cittadini. Si possono tagliare le partecipate inutili, tagliare i vitalizi che il PD ha garantito ai precedenti Consiglieri, eliminare definitivamente le auto blu, le consulenze esterne di cui troppo spesso si abusa, ma non bisogna negare alle persone la possibilità di curarsi. La sanità è un servizio essenziale, il più importate. Se la spesa sanitaria va ridotta – conclude Raffaella Sensoli – bisogna farlo con misure mirate per singola struttura, senza ridurre o abbassare la qualità dei servizi e non con decreti imposti dal Governo, costringendo in maniera che oserei definire subdola i cittadini a rivolgersi al privato. La sanità deve rimanere pubblica e accessibile a tutti. Lotteremo fino in fondo affinché ciò venga garantito”.