“Una cittadinanza di poco inferiore a 1.200.000 abitanti e con una presenza turistica di milioni di persone, ha bisogno di un servizio di cardiologia interventistica che consenta d’intervenire sugli episodi acuti anche nei fine settimana e dopo le 14 nei giorni feriali, evitando in tal modo il trasporto a Forlì dei pazienti colpiti da infarto miocardico. Questo è quanto propongono i consiglieri regionali del M5S Andrea Bertani e Raffaella Sensoli dopo la morte della donna colpita da infarto il 2 agosto scorso. “Esiste forse una probabilità in più di salvarsi se a Cesena ci si sente male di mattina?”, si chiedono i due consiglieri pentastellati che rivolgono un’interrogazione alla giunta riguardo l’attuale organizzazione dell’Ausl della Romagna e in particolare del Bufalini, il principale dei tre ospedali del presidio di Cesena.
I Consiglieri prendono spunto dal decesso avvenuto nel pomeriggio di martedì 2 agosto di una donna, colpita da infarto, e deceduta in ambulanza nel trasporto tra Cesena e Forlì. Un trasporto reso necessario visto che “nei fine settimana e dopo le 14 nei giorni feriali l’ospedale di Cesena non ha un’equipe in grado di intervenire sugli episodi acuti”.
Secondo quanto dichiarato dall’Ausl, il decesso è avvenuto “verosimilmente a causa di una embolia polmonare”, ma secondo Bertani e Sensoli l’azienda sanitaria “nel puntualizzare sull’orario di aggravamento delle ore 15 della sintomatologia cardiaca sembra voler attribuire la colpa dell’infarto pomeridiano, o dell’embolia polmonare che dir si voglia, piuttosto alla paziente, che non avrebbe anticipato l’evento in orario più propizio per la disponibilità dell’equipe”. “E’ tristemente banale questo atteggiamento, ma soprattutto non consono al ruolo dell’Ausl”, sottolineano i consiglieri che suggeriscono un nuovo modello di organizzazione (già proposto dal gruppo M5s di Cesena al Comune): l’emodinamica sia nel reparto di urgenza di Forlì che in quello di Cesena. E una equipe unica tra le due città che si attiva dove viene richiesto il primo intervento nella fascia condivisa dalle 14 alle 8 del mattino successivo. Un intervento che “ci può stare”, specificano Bertani e Sensoli, “considerando una popolazione romagnola di poco inferiore a 1.200.000 abitanti e con una presenza turistica di milioni di persone”. Bertani e Sensoli chiedono dunque alla Giunta se fosse a conoscenza di tale episodio e se non ritenga opportuno rivedere l’attuale organizzazione dell’Ausl della Romagna per la cardiologia interventistica”.