Escludere servizi essenziali e beni fondamentali come la gestione dell’acqua, la sanità e le norme sul lavoro dal partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) in fase di negoziazione tra Europa e Usa. È questa la richiesta di Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione, contenuta in una risoluzione che verrà discussa nelle prossime sedute dell’Assemblea legislativa.
“A seguito di un mandato negoziale ricevuto dal Parlamento europeo, dal luglio 2013 la Commissione europea sta negoziando con il Governo americano un accordo di libero scambio e investimento con lo scopo di creare la zona di libero scambio più grande al mondo: il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, il Transatlantic Trade and Investment Partnership – scrive Gibertoni nella risoluzione presentata – i cui negoziati mirano ad eliminare gli ostacoli commerciali (tariffe, normative inutili, restrizioni agli investimenti, dazi) in una vasta gamma di settori economici, semplificando l’acquisto e la vendita di beni e servizi tra l’UE e gli USA, facilitando così gli investimenti delle proprie aziende nelle rispettive economie”.
Per il M5S l’attuazione del TTIP potrebbe portare a conseguenze molto impattanti sulla società, sull’ambiente e sul sistema produttivo di tutte le Regioni. “Se è vero che aprire le gare d’appalto pubbliche negli USA ad imprese europee significherebbe che queste ultime potrebbero competere per i grandi progetti nel settore edile, dei trasporti pubblici o della sanità negli Stati Uniti – sostiene la capogruppo M5S – è anche vero che le nostre imprese subirebbero, a loro volta, la concorrenza statunitense per i bandi d’appalto europei, con conseguente ed inesorabile svantaggio competitivo per le nostre PMI, impossibilitate a concorrere su dimensioni di scala enormi. Gli stessi rischi ci potrebbero essere per il nostro settore agricolo a seguito dell’armonizzazione delle disposizioni fitosanitarie tra i due paesi, o peggio nella sanità dove si potrebbero aprire pericolose derive a discapito del nostro sistema di welfare”.
Anche dal punto di vista ambientale gli effetti di questa liberalizzazione selvaggia potrebbero farsi sentire in modo determinante visto che per ottenere i benefici previsti saranno necessari ulteriori scambi ed importazioni di materie prime. “Questo significherà un aumento considerevole dell’inquinamento atmosferico dovuto ai trasporti delle merci – aggiunge la capogruppo M5S in Regione – con tutti i rischi connessi, unitamente a un considerevole aumento di rifiuti da smaltire, ad una riduzione della biodiversità nonché a un maggiore uso delle risorse naturali”.
Una serie di elementi che secondo Giulia Gibertoni devono spingere la Giunta a fare pressing su Parlamento, Governo e Commissione Europea affinché alcuni princìpi siano tenuti fuori dal negoziato commerciale. “Riteniamo che dal TTIP vadano assolutamente esclusi i beni fondamentali, quali la gestione del servizio idrico integrato e i servizi pubblici locali, le materie di carattere sanitario, fitosanitario, le norme in materia di lavoro – conclude – mentre gli standard di legge per la sicurezza dei prodotti, nonché per la tutela dei consumatori, della salute e dell’ambiente devono essere mantenuti ai preesistenti livelli europei anche nell’eventualità che si arrivi alla firma del trattato. Se ciò non fosse possibile la Giunta, a nostro avviso, dovrebbe esprimere un parere negativo alla stipula del Partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti. I nostri diritti e i nostri servizi fondamentali non possono essere oggetto di una trattato commerciale. Non possiamo permetterlo”.