Quasi 570 milioni di euro: è questa l’impressionante cifra che ogni anno viene spesa nella provincia di Rimini nel gioco d’azzardo tra slot machine, Gratta&Vinci, SuperEnalotto, giochi virtuali, Lotto e Bingo. I dati arrivano direttamente dall’agenzia dei Monopoli e fotografano nel dettaglio la mole di gioco nelle singole province dell’Emilia-Romagna, facendo registrare in quella di Rimini una mole di giocate pari a 569.572.643,66 di euro giocati soltanto nel 2016.
“Se si divide questa cifra per il numero di famiglie residenti nella nostra provincia si scopre che la spesa annuale per il gioco d’azzardo sfiora i 4mila euro, ovvero più di 300 euro al mese – spiega Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle – Soldi che, oltre che andare letteralmente in fumo, rappresentano un danno economico e sociale all’economia reale della nostra provincia, al piccolo commercio, ai servizi, ai ristoranti, ai negozi, visto che questo denaro potrebbe in buona parte essere speso in acquisto di vestiti, ristoranti, viaggi, libri, cinema, cibo, elettrodomestici, giocattoli. Se poi a queste perdite aggiungiamo la spesa sanitaria per curare la ludopatia, i danni socio-economici generati da divorzi, licenziamenti, i costi sociali diventano enormi e molto preoccupanti”.
Entrando nel dettaglio delle tipologie di giocate spulciando tra i dati forniti dai Monopoli per il 2016 si scopre che in provincia di Rimini a farla da padrone nell’universo dell’azzardo sono le slot machine e le ancor più pericolose videolottery che rappresentano il 56% delle giocate totali con più di 323 milioni di euro. Rilevante anche il gioco online che ha sfondato i 62milioni di euro (11% del totale). Sulla stessa linea sono i Gratta&Vinci (64 milioni) mentre più staccate restano le scommesse sportive (44 milioni), il Lotto (38 milioni) e il Bingo (13,9 milioni).
“Si tratta di numeri impressionati e che dimostrano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che l’azzardo è una vera e propria piaga sociale che anno dopo anno erode l’economia dei nostri territori, delle nostre famiglie – aggiunge Andrea Bertani – Senza contare che parte di questo enorme flusso di denaro molto spesso viene ripulito dalle mafie proprio attraverso le VLT, Slot e giochi online, formalmente legali che però poi si scopre essere legate a società riconducibili alla ‘ndrangheta, alla camorra e alla mafia. Ecco perché diventa di fondamentale importanza cercare di mettere un freno a questa situazione”.
“Per questo ogni Comune della provincia di Rimini dovrebbe approvare e rendere subito operative le delibere no-slot per limitare orari e fissare distanze dai luoghi sensibili, così come sancito dalla legge regionale che il M5S ha fortemente voluto. Si segua almeno l’esempio di Cattolica dove l’amministrazione ha imposto lo spegnimento dello slot machine dalle 12.30 fino alle 15.30 e dalle 19.30 in poi. Orari in cui moltissime persone, nelle pause dal lavoro o a fine giornata, giocano bruciando ogni giorno centinaia di euro”.
“Allo stesso tempo – concludono Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani – vista l’entità del fenomeno è necessario un impegno in prevenzione trasversale a tutte le fasce di età. Chiediamo anche che in Parlamento si approvi al più presto la legge bipartisan per vietare la pubblicità, presentata dal Movimento 5 Stelle-Gruppo interparlamentare contro l’azzardo, ferma ormai da 2 anni nonostante il Senato ad ottobre 2015 avesse firmato l’urgenza”.