“Se il MoVimento 5 Stelle non avesse sollevato il caso delle tre linee ferroviarie che a fine 2020 non passeranno a RFI, tra cui c’è la Reggio-Ciano, l’assessore Donini non avrebbe proferito parola sul fatto che ad oggi queste linee corrono il rischio di sparire per colpa di un decreto firmato da Delrio ad aprile 2018, quando già sapeva di dovere andare a casa dopo la sconfitta alle elezioni e con un nuovo Parlamento appena insediato. Anche perché la legge del 2017 non prevedeva nessun obbligo da parte dell’Emilia-Romagna; ma anzi, quella di volersi sbarazzare di 6 linee regionali su 9 è stata una precisa scelta politica sugellata dall’accordo sottoscritto nel 2017 da Bonaccini e dall’allora Ministro dei trasporti. Altre Regioni, per esempio, hanno scelto di gestire direttamente le proprie ferrovie investendo risorse importanti, cosa che noi non facciamo da anni per espressa volontà del PD che continua a puntare sulla ‘cura del cemento’ come dimostra il caso della Cispadana”.
È questa la replica di Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, sul rischio di dismissione della linea ferroviaria Reggio-Ciano (assieme alla Ferrara-Codigoro e alla Modena-Sassuolo) causata da un accordo sottoscritto personalmente da Stefano Bonaccini e dall’allora ministro dei Trasporti Graziano Delrio.
“Da un anno a questa parte quando c’è qualche problema da risolvere che riguarda l’Emilia-Romagna, il PD scarica ogni responsabilità sul nuovo governo, nel vano tentativo che la gente dimentichi che loro sono al comando della nostra regione da decenni con i risultati e i problemi, soprattutto sul fronte della mobilità ferroviaria, che i pendolari conoscono molto bene – aggiunge Silvia Piccinini – Sono anni che gli investimenti sulla manutenzione ordinaria delle linee direttamente gestite dalla Regione sono irrisori se commisurati alle esigenze reali e se confrontati con quelli di altre realtà, come Lombardia e Veneto. La verità è che Donini, visto il pessimo stato delle nostre ferrovie regionali, addirittura peggiorato durante il mandato di Bonaccini, vuole liberarsene al più presto, lasciando poi nell’incertezza le tre linee escluse dall’accordo sottoscritto con i suoi amici di partito. Un gioco che per il momento non gli è riuscito solo grazie al nostro intervento. Altro che fake news” conclude la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle.