Referendum: la Regione butta via soldi pubblici per fare propaganda per il sì

La Regione fa propaganda per il Sì al referendum, del prossimo 4 dicembre, facendo svolgere un corso di aggiornamento ai propri funzionari sulla riforma a uno dei costituzionalisti che avevano firmato l’appello per il Sì”. È questa la denuncia di Gianluca Sassi, capogruppo regionale del M5S, riguardo alle polemiche sulla previsione, da parte dell’Assemblea Legislativa, di un corso riservato a 29 funzionari in programma per il prossimo 14 ottobre e che vedrà come unico relatore il professor Bin, uno dei costituzionalisti che nei mesi scorsi avevano firmato l’appello-manifesto per il Sì alla riforma del duo Renzi-Boschi.

“Si tratta di un chiaro tentativo di indottrinamento dei propri funzionari, in vista del referendum del 4 dicembre, e che a loro volta dovranno ‘illuminare’ tutti i loro colleghi sulle eccezionali virtù di una riforma che avrà come unico effetto quello di devastare la nostra Costituzione – spiega Gianluca Sassi – Per questo abbiamo provveduto immediatamente a scrivere una formale lettera di protesta, sottoscritta anche dal capogruppo dell’Altra Emilia-Romagna, alla presidente dell’Assemblea Legislativa. A nostro avviso non è possibile tollerare una manovra di questo tipo che in barba a tutte le regole sulla separazione tra amministrazione e politica utilizza fondi pubblici, spazi, tempi di lavoro, per fare propaganda elettorale. Evidentemente Bonaccini, così come il suo caporal maggiore Renzi, ha una paura matta di perdere, anche tra le mura amiche. Per questo chiediamo che il corso venga annullato o posticipato valutandone l’opportunità in caso di sconfitta del Sì, altrimenti si configurerebbe il danno erariale.

“A questo punto ci chiediamo se anche l’insolito viaggio che l’inutile Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo effettuerà prossimamente a Parigi, e per il quale l’Assemblea dovrà pagare venti mila euro, non sia in realtà una mera spedizione elettorale per racimolare qualche Sì anche tra i nostri connazionali all’estero – aggiunge Andrea Bertani – D’altronde i componenti la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo non farebbero che replicare quanto fatto dal ministro Boschi che proprio in questi giorni si trova in Sud America in cerca di voti. Per questo motivo seguiremo da vicino anche questo viaggio-spesa chiedendo in Commissione un dettagliato resoconto di quanto fatto dalla Consulta in Francia”.

 

Aggiornamento: Referendum, la Regione fa marcia indietro sul “corso propaganda” per la riforma costituzionale