“Il risultato del referendum di ieri è una grande lezione data dai cittadini al PD, a partire dai sindaci per finire alla maggioranza e alla giunta che governa questa Regione. Le fusioni sono operazioni delicate che impattano sulla vita dei cittadini e necessitano di percorsi di reale partecipazione non di pacchetti preconfezionati calati dall’alto. Ieri i cittadini di Baricella, Castenaso, Granarolo e Malalbergo hanno dimostrato di non accettare fusioni imposte e attuate in modo arrogante e frettoloso, con molti più dubbi che certezze”.
È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, in merito alla doppia bocciatura registrata ieri sui progetti di fusione tra i comuni di Castenaso-Granarolo e Baricella-Malalbergo.
“Si tratta di una vittoria del buonsenso contro l’arroganza dei sindaci che hanno tentato di imporre a tutti i costi, e con tutti i mezzi, queste fusioni. Ora si spera che si assumano le responsabilità della propria sconfitta. Adesso ci auguriamo che non venga riproposto il solito leitmotiv dei ‘cittadini che non hanno capito’ quando invece il voto di ieri è la chiara espressione di una grande consapevolezza da parte loro. Piuttosto i sindaci, abbandonati anche dai colleghi in Regione che non hanno neanche avuto il coraggio di metterci la faccia, tanto erano raffazzonati, malgestiti e forzati i due processi di fusione, dovrebbero adesso spiegare perché in questi mesi hanno voluto percorrere con tanta determinazione questa strada quando era chiaro ormai a tutti che i due progetti, sia quello di Castenaso-Granarolo che di Baricella-Malalbergo, rappresentavano un fallimento in partenza. Segnale che il PD, e i suoi amministratori, sono ormai lontani anni luce dalla realtà e non sono più in grado di capire quali siano le reali esigenze dei propri cittadini. Questa sconfitta adesso – conclude Silvia Piccinini – sia da lezione al PD e alla Regione per bloccare fin da subito delle fusioni calate dall’alto. Proporle è stato solo uno spreco di risorse e non certo un risparmio come volevano farci credere”.