Di seguito l’intervista rilasciata dalla portavoce regionale Silvia Piccinini a BolognaToday.
Due settimane o poco più al momento del referendum sul taglio dei parlamentari: dopo le ragioni del NO raccontate in un’intervista a Matteo Rossini (del comitato Comitato 3 motivi per il no sezione di Bologna) è la volta di chi sostiene in SI. E’ dai banchi della Regione Emilia-Romagna che la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini spiega perché questa battaglia per ridurre il numero dei parlamentari sia così importante non solo per il suo partito, ma per tutto il Paese.
𝐈𝐥 𝟐𝟎/𝟐𝟏 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐝𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐮𝐦 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞: 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚̀ 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐯𝐨𝐭𝐨? 𝐔𝐧𝐚 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐌𝟓𝐒…
“Il voto delle prossime settimane non è importante solo per il MoVimento 5 Stelle, lo è per tutti gli italiani e per il futuro del nostro Paese. Da decenni politologi e costituzionalisti propongono sulle pagine dei giornali e nelle aule universitarie il taglio del numero dei nostri parlamentari per dare all’Italia più stabilità di governo, maggiore efficienza e velocità legislativa. Adesso che però è stato il MoVimento 5 Stelle a proporre e portare avanti questa battaglia, improvvisamente questa riforma non è più necessaria, anzi sarebbe addirittura deleteria per la nostra democrazia. Io, invece, credo che la realtà non sia cambiata: in Italia oggi c’è un parlamentare eletto ogni 63mila abitanti, in Spagna uno ogni 84mila, in Francia uno ogni 116mila e in Germania uno ogni 117mila. Bastano questi numeri a dimostrare come la rappresentatività del nostro Parlamento sia al di sopra degli standard delle altre democrazie moderne”.
𝐂𝐢 𝐬𝐩𝐢𝐞𝐠𝐚 𝐥𝐞 𝐫𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐒𝐈 𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐮𝐦 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞?
“I quasi 1000 parlamentari attuali in totale portano inevitabilmente ad una maggiore frammentazione tra svariati gruppi parlamentari, che a volte non rappresentano le principali forze politiche presenti nel Paese ma gruppetti che servono solo a garantire la sopravvivenza di qualche poltrona. Un numero più ragionevole di parlamentari obbliga invece ad avere meno gruppi politici, auspicabilmente solo quelli che corrispondono a partiti e movimenti votati dai cittadini. Per questo abbiamo proposto e approvato il disegno di legge che fa nascere una Camera da 400 eletti e un Senato da 200. È una riforma che, a nostro avviso, porterà più efficienza e quindi rafforzerà il Parlamento”.
𝐕𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚?
“Per noi questo referendum, come tutti i referendum, è lo strumento più nobile a disposizione dei cittadini per incidere sulla vita politica e sulle decisioni che riguardano il Paese. D’altronde il MoVimento 5 Stelle ha fatto della democrazia diretta uno dei suoi punti fondanti. Non ci sarà quorum, quindi il risultato sarà stabilito solo ed esclusivamente dal voto dei cittadini. Detto questo però non si può non sottolineare come coloro che hanno firmato per far svolgere questo referendum siano stati appena 669, a fronte delle 500.000 firme richieste dalla Costituzione. Su 50 milioni di elettori il referendum è stato chiesto cioè dallo 0,000013% degli aventi diritto. Ma il referendum si farà lo stesso perché 71 senatori hanno richiesto di sottoporre la riforma al vaglio popolare. Vale la pena sottolineare come alcuni di questi siano senatori della Lega, la stessa forza politica che ha sempre sostenuto la riforma durante il suo iter in Parlamento. Insomma, la solita coerenza del partito di Salvini”.
𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞𝐢 𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢 𝐬𝐮 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐮𝐦 𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐧𝐚𝐦𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐚𝐫𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞? 𝐆𝐢𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞𝐢 𝐟𝐫𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚 𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥?
“Mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti come tutti i principali giornali e le tv stiano dando grande spazio a chi sostiene le ragioni del NO, senza spiegare minimamente il perché questa riforma attesa da anni non vada bene e limitandosi esclusivamente ad agitare lo spauracchio del deficit di rappresentatività dei territori nel prossimo Parlamento. Nonostante ciò un recente sondaggio, tra l’altro pubblicato dal principale giornale del fronte del NO, ovvero Repubblica, ci dice che l’80% degli italiani è favorevole a questa riforma. Questo dimostra che, nonostante i tentativi di boicottaggio in atto, i cittadini hanno capito benissimo quali saranno i vantaggi del Sì. Ripeto: è una riforma attesa da decenni e grazie al MoVimento 5 Stelle adesso potrà finalmente diventare realtà”.
𝐀 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐭𝐢𝐫𝐚? 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐫𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐍𝐎?
“Mi sembra che a Bologna le ragioni del NO siano sostenute soprattutto dai ‘Gattopardi’ della nostra politica: da Casini a Prodi. Persone che spesso invocano la parola cambiamento ma poi fanno di tutto perché nulla possa cambiare o accadere. Le loro posizioni su questo referendum ne sono la dimostrazione. Per non parlare delle Sardine, evidentemente terrorizzate dal fatto che alle prossime elezioni con la nostra riforma le opportunità per entrare in Parlamento per improbabili formazioni politiche e neonate correnti di partito si riducano notevolmente, alla faccia delle piazze e della partecipazione politica senza secondi fini. Il vero paradosso è che tutti, o quasi, si sono detti d’accordo sul fatto che il numero dei parlamentari in Italia sia eccessivo ma che questa questo tema non è una priorità per il Paese. Per carità, nessuno ha mai sostenuto che questa riforma sia la panacea per tutti i mali dell’Italia ma da qualche parte si dovrà pur cominciare. Noi lo stiamo facendo da quando siamo al governo e vogliamo continuare a farlo anche il prossimo 20 e 21 settembre”.