REFERENDUM AUTONOMIA, PICCININI (M5S): “TEATRINO POLITICO DELLE FORZE DI CENTRODESTRA IN COMMISSIONE. ACCUSE STRUMENTALI E TOTALMENTE INFONDATE”

“Il teatrino messo in atto oggi dalle forze di centrodestra durante la seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Statuto ha come unico obiettivo quello di ostacolare a tutti i costi la richiesta di indizione di referendum abrogativo sull’autonomia differenziata pensata e voluta dal governo Meloni. Un obiettivo esclusivamente politico e strumentale che si commenta da solo. Così come è altrettanto grave che si cerchi di mettere in dubbio il rispetto dell’iter procedurale che è stato adottato dalla Commissione che presiedo la cui correttezza, vale la pena sottolinearlo, è stata ribadita anche dalla presidente dell’Assemblea Legislativa Emma Pettiti”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle e presidente della Commissione Statuto e Regolamento dell’Assemblea Legislativa, in merito alle polemiche sollevate dalle forze di centrodestra durante la discussione della richiesta di delibera assembleare sul referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata.

“Anche se i consiglieri di centrodestra fanno finta di non saperlo, l’urgenza di discutere la proposta di delibera è sancita anche dal fatto che, come spiega l’articolo 32 della legge 325 del 1970, le richieste di referendum devono obbligatoriamente essere depositate entro la data del 30 settembre di ogni anno – spiega Silvia Piccinini – Questo significa che scegliere di non convocare nella prima data utile la Commissione Statuto per poter trattare la richiesta di referendum avrebbe di fatto compromesso, se non addirittura azzerato, il legittimo diritto della Regione di poter fare ricorso a quello che resta uno degli strumenti di partecipazione alla vita democratica del nostro Paese previsti dalla Costituzione. Vale la pena sottolineare inoltre come la Commissione Bilancio, che esprime sia un presidente che un vicepresidente delle forze di centrodestra, in un primo momento abbia accolto senza nessuna rimostranza la richiesta di discussione urgente del documento per poi contestarla dichiarandola addirittura come illegittima. Un particolare che dimostra come in realtà si tratti di un’accusa totalmente infondata e legittimata solo dalla voglia di mettere in scena un teatrino politico evidentemente preparato ad arte.  Per quanto riguarda invece le accuse di aver sottoscritto come capogruppo del MoVimento 5 Stelle il documento che chiede l’indizione del referendum abrogativo, pur essendo presidente della Commissione Statuto, credo che lascino davvero il tempo che trovano. Come ha sottolineato anche la presidente Petitti nel suo intervento, tutte le regole procedurali sono state rispettate” conclude Silvia Piccinini.