“Dopo le nostre proposte, l’insuccesso elettorale di maggio e la lezioncina data dalla renziana della prima ora Serracchiani a una Giunta guidata da un renziano della seconda ora, la vicepresidente Gualmini si sveglia e decide che forse ci si può anche occupare di problemi reali, fino ad oggi considerati solo materia per qualche oppositore e per quanti si occupano delle persone normali”. Il M5S risponde così alle dichiarazioni della vicepresidente Elisabetta Gualmini, sull’introduzione di un reddito minimo di cittadinanza anche in Emilia-Romagna.
“La Giunta e la maggioranza PD cercano affannosamente di recuperare terreno su questioni che hanno ignorato per molto tempo e che solo grazie all’interesse del Movimento 5 Stelle sono al centro dell’interesse dei cittadini – spiega la capogruppo Giulia Gibertoni – Sul reddito di cittadinanza noi abbiamo protocollato la nostra proposta di legge lo scorso 27 maggio. Da allora però non abbiamo avuto nessun segnale. Oggi si è capito perché. Perché bisogna fare dimenticare le attività degli altri ed inventarsi un progettino che, ovviamente con la firma della Giunta di oggi, intervenga su questo tema. Forse la Giunta dovrebbe lavorare meno con i giornalisti e più con i consiglieri regionali se veramente si vuole costruire qualcosa nell’interesse dei cittadini”.
“Subito dopo la presentazione del nostro testo abbiamo ribadito che eravamo disponibili al confronto con tutti, a condizione però che ci fosse realmente la volontà di attuare un provvedimento che per noi non è più rimandabile – aggiungono i consiglieri Andrea Bertani, Silvia Piccinini, Gian Luca Sassi e Raffaella Sensoli – Temiamo che la vicepresidente Gualmini non l’abbia neanche letta, ma che si sia limitata a vederne l’oggetto e a valutare che anche su questa cosa bisogna tentare di copiare il Movimento 5 Stelle. La nostra proposta è lì e aspetta solo di essere discussa. A noi interessa aiutare i cittadini in difficoltà, cercare di aiutare chi oggi non ha un lavoro, non togliere ‘acqua a questo o quel partito’. Queste dinamiche da politicanti non ci appartengono”. Il progetto di legge depositato dal M5S a maggio introduce l’indennità economica temporanea (al massimo 3 anni) per chi sottoscrive un piano di “riqualificazione” con la Regione attraverso i Centri per l’impiego. Per averne diritto si dovrà avere un reddito al di sotto della soglia di povertà, essere residenti in Emilia-Romagna da almeno 36 mesi e non essere titolare di pensione di vecchiaia o anzianità.
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