No all’abbattimento selvaggio di daini nella pineta di Classe a Ravenna. A chiederlo è Giulia Gibertoni che ha presentato un’interpellanza alla Giunta regionale per fermare un’ennesima carneficina che potrebbe verificarsi se venisse dato il via libera all’uccisione degli animali.
“Negli ultimi mesi sono sempre più frequenti gli articoli allarmistici sulla stampa locale che riguardano la presenza massiccia di daini nei dintorni della pineta – spiega Giulia Gibertoni – presenza che avrebbe provocato anche non meglio specificati incidenti anche lungo la statale Adriatica. Gli stessi articoli poi raccontano che, anche in assenza di un aggiornato censimento dei daini in zona, ma anche di semplici metodi di contenimento passivo quali recinzioni efficaci, si sarebbe deciso di affidare agli Atc locali il compito di provvedere all’abbattimento degli animali. In questo modo ancora una volta in Emilia-Romagna anziché attuare metodi alternativi ed incruenti per la tutela degli animali selvatici, previsti e resi possibili e vincolanti dalla legge, le istituzioni preferiscono sostenere una pratica, quella della caccia, che ormai sembra non conoscere più paletti temporali e spaziali e che non risolve problemi, ma anzi li alimenta. È la pressione antropica crescente sulle specie animali e sui loro habitat a creare problemi che soggettivamente vengono addossati poi su questi ultimi”.
Nella sua interpellanza Giulia Gibertoni ricorda come negli anni ci sia stata anche la disponibilità, mai utilizzata benché ampiamente e ripetutamente reiterata, da parte di soggetti privati di custodire, su suoli privati e confinati adeguatamente e con ogni garanzia, gli eventuali capi che venissero considerati in soprannumero.
“Ecco perché chiedo alla Giunta quale sia lo stato di fatto, da tutti i punti di vista e secondo i principali parametri ecologici, della comunità di daini presente nell’area della Pineta di Classe e nei suoi dintorni, e se in particolare corrisponda al vero che si voglia effettuare un Piano di prelievo in questo ambito e con quali modalità specifiche ed usufruendo di quali soggetti – conclude Giulia Gibertoni – Sarebbe anche indispensabile capire se siano stati messi in opera metodi ecologici di contenimento adeguati, quanti capi siano stati abbattuti fino ad oggi e chi ha abbia autorizzato questa pratica feroce. La Regione ci deve delle risposte”.