Ravenna, Bertani (M5S): “Cittadini utilizzati come cavie per il progetto di autocostruzione a Filetto e poi abbandonati”

“La Regione avrebbe dovuto tutelare, vigilando sulla correttezza delle procedure messe in atto, sul progetto di autocostruzione sociale Filetto a Ravenna. Oggi ci troviamo davanti a una situazione paradossale nella quale dei cittadini si sono fidati di Regione e Comune venendo però beffati”.

È quanto chiede Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di un’interrogazione presentata alla Giunta riguardo al progetto di autocostruzione di Filetto, partito nel lontano 2004 e che solo qualche settimana fa si è concluso con la consegna ad ACER di alcuni appartamenti. “Dall’analisi di tutte le vicissitudini che hanno riguardato la partenza di questo cantiere crediamo sia chiaro come dei cittadini siano stati utilizzati come cavie per portare avanti dei progetti sperimentali e quindi esponendoli a rischi economici davvero rilevanti – spiega Andrea Bertani – Un fatto a nostro avviso ancor più grave se si tiene conto che si tratta di persone con possibilità economiche non certo illimitate che erano stati coinvolti in un progetto sociale innovativo proprio perché impossibilitati ad agire sul libero mercato e che oggi  si trovano senza casa ed in causa, anche nei confronti del Comune di Ravenna, senza alcuna tutela da parte di chi aveva costruito i bandi che si sono rilevati delle gabbie”.

Ecco perché nella sua interrogazione il consigliere regionale del M5S chiede alla Giunta di avviare un’indagine amministrativa interna affinché venga accertato se ci siano state responsabilità, da parte degli uffici competenti, per la mancata vigilanza su questa iniziativa di progetto sociale. “La priorità – conclude Andrea Bertani – è cercare di risolvere, dopo 15 anni, il bisogno abitativo delle persone coinvolte dal fallimento dell’iniziativa di autocostruzione del cantiere di Filetto e di tutelare questi cittadini che incolpevolmente si sono trovai incastrati in questo assurdo meccanismo e che oggi li vede addirittura in causa contro il comune di Ravenna al TAR regionale. La Regione si muova”.