“Mentre Bonaccini si precipita a Roma per fare la figura del primo della classe, in Regione il PD non è nemmeno in grado di garantire il regolare funzionamento dell’aula facendo mancare in più di un’occasione il numero legale. Senza contare che, sul tema dei punti nascita, il Partito Democratico ha dimostrato tutta la sua incoerenza e spaccatura interna, oltre a voltare le spalle ancora una volta ai cittadini”.
È questo il commento della capogruppo Raffaella Sensoli riguardo alla decisione del MoVimento 5 Stelle di uscire dall’aula al momento della votazione delle risoluzioni che riguardavano la chiusura dei punti nascita annunciata e confermata dalla giunta guidata da Stefano Bonaccini.
“Con il nostro gesto abbiamo dimostrato, ancora una volta, che il PD su questo tema è in grave difficoltà – continua Raffaella Sensoli – Per farlo abbiamo anche rinunciato a sostenere le nostre risoluzioni in aula proprio perché crediamo che fosse necessario evidenziare come il Partito Democratico governi in modo del tutto autoreferenziale questa regione. Davanti alle proteste dei cittadini che ieri in aula hanno urlato tutta la loro rabbia per la decisione di chiudere i punti nascita di Pavullo, Castelnovo Monti e Borgo Val di Taro, oggi il PD non ha avuto nemmeno il coraggio di prendersi la responsabilità di questa decisione. Evidentemente si vergogno di loro stessi e per questo non si sono presentati per votare. Crediamo che su questa vicenda, tra l’incredibile rifiuto di ieri di voler discutere le risoluzioni davanti ai cittadini che avevano fatto anche 200 km per arrivare a Bologna, e il desolante spettacolo andato in scena questa mattina sul numero legale dell’aula, il PD abbia finalmente svelato il suo vero volto”.