“Sui punti nascita di montagna la Regione, nonostante gli annunci fatti in campagna elettorale, è in ritardo. Non ci sfugge come l’emergenza Coronavirus abbia rallentato il procedimento per la loro riapertura, ma è un dato di fatto che l’annunciato protocollo che a gennaio era stato dato per fatto e completo ad oggi è ancora in divenire. Per questo serve una netta accelerazione perché bisogna ridare al più presto alle mamme che vivono nel nostro Appennino il diritto di partorire senza rischi”.
È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo che questa mattina l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, ha risposto a un question time presentato dalla stessa consigliera sul tema della riapertura dei punti nascita di Castelnovo ne’ Monti, Borgo Val di Taro, Porretta Terme e Pavullo.
“L’emergenza per il Covid-19 non può più essere più utilizzata come giustificazione per lo stallo che sta riguardando la riapertura dei punti nascita, anche perché in altri settori l’Emilia-Romagna è stata in prima fila per superare blocchi e criticità legate alla pandemia – aggiunge Silvia Piccinini – I parti non seguono le leggi e le tempistiche della pandemia e di certo non si fermano per il Covid. È quindi più che mai necessario dare delle risposte immediate alle mamme della nostra montagna. Bene quindi che, dopo il nostro interessamento attraverso un accesso agli atti per avere copia del protocollo sperimentale, sia ripreso anche il confronto con le Ausl già ai primi di settembre. Ora la Regione acceleri passando dalle parole ai fatti”.