Protezione civile Romagna, Sensoli (M5S): “Inopportuno l’incarico di dirigente a Mauro Vannoni”

“La permanenza di Mauro Vannoni come dirigente apicale dell’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile è del tutto inopportuna. Non si capisce perché la Regione continui ad utilizzare due pesi e due misure nella valutazione dei suoi dipendenti”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta e che riguarda il caso di Mauro Vannoni, attuale dirigente dell’ASTPC della Romagna, ex sindaco di Santarcangelo di Romagna e con un passato da dirigente anche al Servizio Tecnico di Bacino dove fu accusato, assieme ad altre 5 persone, di aver alterato una relazione sismica per la palazzina di via Zandonai a Rimini.

“Vannoni evitò la condanna perché il reato fu prescritto ma il giudice in ogni caso riscontrò, come è possibile leggere nella sentenza, la sussistenza dell’elemento volitivo nella forma del dolo generico. Un particolare – spiega Raffaella Sensoli – che dovrebbe bastare alla Regione, come sancisce anche il codice di disciplina dei suoi dipendenti, a sanzionare o a licenziare chi si macchia di gravi fatti illeciti di rilevanza penale. E invece per in questo caso nulla di tutto ciò è stato attuato”. Nella sua interrogazione la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle segnala anche un’altra particolarità che riguarda il dirigente dell’ASTPC: ovvero quella di lavorare fianco a fianco con la figlia nel suo stesso settore e verso la quale autorizza anche precisi incarichi.

“Una situazione a nostro avviso piuttosto singolare se si tiene anche conto del fatto che sua figlia è stata scelta per quell’incarico pubblico da una commissione che vedeva come presidente il braccio destro dello stesso Vannoni. Per tutte queste ragioni – conclude Raffaella Sensoli – chiediamo alla Regione di valutare la revoca dell’incarico e di applicare lo stesso grado di severità che è stato adottato in altri casi in cui erano coinvolti dipendenti regionali. La nostra non è una battaglia personale contro Vannoni, ma la richiesta di imparzialità e coerenza da parte della Regione“.