“La richiesta degli imputati del processo Aemilia di far svolgere le udienze a porte chiuse è molto pericolosa. Per questo anche dalla Regione ribadiamo il nostro no a questa assurda pretesa di chi vuole far passare sotto silenzio il processo più importante sul radicamento della mafia in Emilia-Romagna”. È questo il commento di Gianluca Sassi, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle sulle richieste formulate oggi dagli imputati del processo Aemilia, che hanno chiesto lo svolgimento del dibattimento (in corso a Reggio Emilia) a porte chiuse per la stampa, e senza scolaresche e diffusione dei resoconti sui social network.
“Il loro tentativo è chiaro: quello di mettere il bavaglio a chi fin dall’inizio del processo sta raccontando i fatti, gli intrecci e i dettagli del radicamento della mafia e della criminalità organizzata a Reggio e in Emilia – aggiunge Gianluca Sassi – Per questo rimandiamo al mittente questa assurda proposta, ribadendo la necessità che il processo si svolga a porte aperte e che anzi, ai giornalisti e ai blogger che stanno raccontando la verità processuale, sia garantita l’adeguata sicurezza e tutela. Non vorremmo che questa richiesta non sia altro che un modo per intimidire e minacciare chi ha solo il dovere di raccontare la verità”.