“Il documento preliminare al PRIT, che ha avuto oggi il primo ok dall’Assemblea Legislativa attraverso l’approvazione di un ordine del giorno, è una grande illusione, frutto dei giochi di prestigio della Giunta che da un lato dice di puntare su mobilità sostenibile, sviluppo del sistema ferroviario e stop al consumo di suolo ma poi investe milioni di euro sul trasporto su gomma e costosissime opere inutili che si mangeranno chilometri e chilometri di alberi e verde”. È questo il commento di Gianluca Sassi, capogruppo regionale del M5S, dopo il passaggio in l’Assemblea Legislativa del documento preliminare del Piano Regionale Integrato dei Trasporti attraverso la votazione di un ordine del giorno. Un documento, che secondo il MoVimento 5 stelle che ha votato contro, rappresenta un pessimo punto di partenza per quelli che dovrebbero essere i punti cardine sui quali dovrebbe svilupparsi il nuovo PRIT per i prossimi 10-15 anni.
“Tutte le belle parole sulla mobilità sostenibile che abbiamo trovato in questo piano, che di fatto eredita le contraddizioni di fondo di quello del 1998, evaporano quando si vanno a verificare le risorse che la Regione ha intenzione di investire sul sistema dei trasporti – spiega Gianluca Sassi – Su un fabbisogno di più di 12 miliardi di euro le infrastrutture stradali corrispondono a 7,4 miliardi, vale a dire al 62,15% del totale. Fra queste troviamo interventi che vanno nella direzione opposta alle intenzioni sulla scelta in favore del ferro, sulla necessità di migliorare la qualità dell’aria, sulla riduzione del traffico, merci in particolare, su gomma. Ti.Bre autostradale (che resta una priorità), Cispadana, TRC a Rimini, People Mover e Passante di mezzo a Bologna, sono solo alcuni degli esempi più evidenti del doppiogiochismo della Giunta. Insomma, quando si arriva al dunque le belle parole diventano brutti numeri e scelte fatte in favore delle strade, del consumo di suolo e del mantenimento dei problemi attuali”. Al contrario il documento approvato questo pomeriggio non contiene, parole a parte, interventi efficaci per quel che riguarda proprio quella mobilità che in teoria si dovrebbe sostenere e sviluppare.
“Nella tante pagine del documento preliminare non abbiamo trovato un solo accenno a cosa si pensa di fare rispetto al crollo della ciclabilità per la mobilità quotidiana – aggiunge Gianluca Sassi – come si intende affrontare l’incremento altissimo registrato fra il 2001 ed il 2013 nell’utilizzo dell’automobile come modalità di trasporto (dal 58, 4% al 65,2%, con un aumento percentuale dell1,6%). Ne è la dimostrazione il fatto che il documento stima gli spostamenti km bici + piedi al 3,9%, la stessa percentuale del 2013 a fronte di un decremento di solo un punto percentuale (78,1 contro 77,1) per i km percorsi con auto e moto private”. “In conclusione questo documento preliminare contiene nelle sue quasi 100 pagine, una carrellata di dichiarazioni di rinuncia, di resa, di fronte alla realtà – conclude Gianluca Sassi – Cento pagine fatte di belle intenzioni e di scelte contraddittorie e scadenti, opposte alle affermazioni delle premesse e che tengono ancorato, ancora una volta, lo sviluppo dei trasporti di questa regione alle auto, al cemento e allo smog”.