Porto di Boretto, Sassi (M5S): “Evitare che il TEC diventi ennesima cattedrale nel deserto”

“La Regione dica chiaramente quali sono i suoi progetti per il Terminal Emilia Centrale a Boretto. Il rischio, dopo tutti i soldi spesi, è che diventi una cattedrale nel deserto o che peggio si investano altre risorse senza nessuno scopo preciso”. È quanto chiede Gianluca Sassi, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di una interrogazione presentata alla Giunta sul TEC, il Terminal Emilia Centrale per la navigazione fluviale del Po che sorge a Boretto, in provincia di Reggio Emilia.

“Ad oggi questa struttura è un vero e proprio fantasma per il quale non si conosce nessun progetto per il suo futuro – spiega Gianluca Sassi – Il potenziamento del trasporto fluviomarittimo, o lungo canali, è senza dubbio una strategia di grande interesse e con un modesto impatto ambientale, ma l’esperienza pregressa e quella in corso, in particolare TEC di Boretto ed idrovia ferrarese, rischiano di avere potenziato solo la spesa pubblica e il portafoglio di chi ha realizzato o sta realizzando le opere. Crediamo che sia indispensabile evitare che si debba ripetere quanto abbiamo già visto troppe volte in Emilia-Romagna, vale a dire una lentissima attuazione di opere programmate, l’inaugurazione di infrastrutture realizzate (da Boretto alla Dogato-Portomaggiore), la scoperta dopo pochi mesi che le stesse presentavano vistose inadeguatezze al lorp uso, la loro chiusura, l’idea di trasformarle in altro. Serve chiarezza”.

Ecco perché nella sua interrogazione Gianluca Sassi chiede alla Regione quale sia stato il costo complessivo degli interventi sul TEC e gli eventuali fondi regionali impiegati oltre a un cronoprogramma che abbia come obiettivo finale quello di rendere realmente navigabile per fini commerciali il sistema idroviario padano.