“Sul polo logistico di Altedo la Regione continua ad avere un atteggiamento pilatesco. Da un lato dice che il sito non è di interesse regionale scaricando sui Comuni e sulla Città Metropolitana ogni responsabilità, dall’altro, però, lo legittima considerandolo congruo al limite del 3% di consumo di suolo previsto dalla legge urbanistica del 2017. Ecco perché crediamo che sia necessario a questo punto intervenire direttamente su quest’ultimo aspetto, modificando una volta per tutte una legge che sta continuando a produrre danni al nostro territorio e che è evidentemente incompatibile con l’esigenza di tutela ambientale ed ecologica espressa anche dal nuovo Governo”.
È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo che la Regione ha risposto ad una interrogazione sulla realizzazione del maxi polo logistico di Altedo, in provincia di Bologna. “Questo progetto brucerà qualcosa come 73 ettari di suolo formato in gran parte da spazio verde e incontaminato che non potrà più essere recuperato – spiega Silvia Piccinini – Questo scempio è ritenuto dalla Regione formalmente un’operazione in linea con quanto stabilito dalla nuova legge urbanistica e il limite del 3% fino al 2050 lasciato ai Comuni, ragione per cui quella norma deve essere cambiata al più presto. Lo avevamo detto e previsto anche nel 2017 che quella legge avrebbe potuto, come sta succedendo, produrre danni irreparabili al nostro territorio: altro che consumo di suolo a saldo zero. Chiediamo quindi alla Regione di intervenire al più presto su una netta modifica di quel testo normativo che consideriamo non in linea né con le recenti scelte della Regione su aria, clima e ambiente, e neppure con l’esigenza di rivoluzionare il sistema produttivo dell’intero Paese portata avanti dal nuovo Governo con la nascita del Ministero per la transizione ecologica voluto proprio dal MoVimento 5 Stelle” conclude la capogruppo regionale M5S.