“Da un lato l’Asl depotenzia servizi pubblici sul territorio e dall’altro investe, anche economicamente, in strutture private. Ormai in sanità siamo passati da una fase di sperimentazione pubblico-privato a un’altra che prevede la sponsorizzazione del privato puro”. È questa la denuncia di Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione che ha presentato una interrogazione sul caso della Aesculapio srl, un poliambulatorio privato che opera a San Felice sul Panaro ma che, anche se indirettamente, sarebbe di fatto di proprietà pubblica, aprendo così un gigantesco conflitto di interessi per quel che riguarda le prestazioni sanitarie erogate.
La struttura accreditata “Servizi Medici e Diagnostici San Felice”, infatti, risulta essere di proprietà della Aesculapio srl, società che a sua volta ha come socio unico l’Ospedale di Sassuolo Spa, società mista pubblico-privata nata ormai più di 10 anni fa con la realizzazione del nuovo nosocomio della città di Sassuolo. “Società che però è a tutti gli effetti a maggioranza pubblica visto che il 51% resta di proprietà dell’Asl – spiega Gibertoni – Ebbene come è possibile che un poliambulatorio privato risulti essere di proprietà pubblica e nel contempo si faccia di tutto per depotenziare il vero servizio pubblico, ad esempio il vicino ospedale di Mirandola? Così i cittadini che pagano tasse per avere buoni servizi pubblici e di vicini al territorio devono rivolgersi a privati, però sostenuti dal pubblico, e li pagano due volte. Un paradosso incredibile sul quale chiediamo delle spiegazioni”.
Per questo la capogruppo M5S ha presentato una interrogazione all’assessore Venturi. “Vogliamo sapere se la Regione fosse a conoscenza, quando ha concesso l’accreditamento di questa struttura, della sua peculiarità giuridica e, se sì, perché l’ha autorizzata. Possibile che sia evidente solo a noi l’incredibile conflitto di interessi che ruota attorno a questa storia?”.
Nell’interrogazione presentata la capogruppo M5S ha chiesto anche di conoscere i dettagli dell’operazione che ha portato all’acquisizione da parte dell’Asl attraverso l’Ospedale di Sassuolo del poliambulatorio di San Felice, con particolare attenzione anche al personale che opererebbe all’interno della struttura visto che, come sembra, nel corso del tempo ci sia stato un consistente “travaso” di professionisti dall’ambito pubblico a quello privato. “Dopo lo scandalo Villa Fiorita e le relative speculazioni immobiliari che sono nate in quell’occasione – conclude Giulia Gibertoni – crediamo che sia necessario fare chiarezza anche su questa ulteriore anomalia che riguarda l’Asl di Modena”.